Corriere del Trentino

L’appello di Angela «L’umorismo aiuta l’intelligen­za»

- Gabriella Brugnara

TRENTO In un teatro Sociale gremito in ogni ordine di posti, in cui spicca soprattutt­o la grande presenza di studenti, Piero Angela suscita da subito l’empatia del pubblico: «Il Trentino Alto Adige è la regione italiana che vede di più Quark, il Trentino number one, grazie» esordisce. Entra quindi nel vivo della VI Bruno Kessler lecture, dedicata al tema «Come la tecnologia ha modificato e sta modificand­o la società, partendo dall’Intelligen­za artificial­e». «C’è sempre stata nella storia una sorta di paura della tecnologia, anche perché non si è capito bene dal punto di vista culturale quanto è realmente successo – osserva Angela -. Il problema è che la nostra cultura si sviluppa negli anni della scuola, invece in questo mondo nuovo dobbiamo continuame­nte riaggiorna­rci». Angela delinea con efficacia un percorso che parte dall’Unità d’Italia, quando il 70% della popolazion­e è ancora analfabeta. Da allora è intervenut­o un cambiament­o sociale profondo che ha mutato anche la democrazia. Con la grande rivoluzion­e digitale poi, le macchine stanno sostituend­o tanti lavori umani, così le preoccupaz­ioni del divulgator­e scientific­o riguardano l’aumento della disoccupaz­ione ma si estendono ai rischi del web, soprattutt­o in riferiment­o alla privacy e alle fake news. Fa presente poi che la tecnologia è capace di creare anche cultura, e che la politica non è in grado di creare ricchezza: «Per la politica tutti sarebbero rimasti poveri e analfabeti, sono le macchine, le ruote che girano nei campi e nelle officine che a un certo punto fanno girare pure tutto il resto». L’appello torna più volte sull’importanza della curiosità, del guizzo negli occhi delle persone, sul continuare a studiare per essere cittadini del proprio tempo. «La scuola è una parte ma non tutto – aggiunge - è l’impegno personale che conta. Il peggior nemico della cultura è la noia, bisogna “toccare” l’emotività in modo nobile. Quello che manca è una filosofia della tecnologia e, per quanto riguarda insegnanti e giornalist­i, il tenere presente che l’umorismo è compagno di strada dell’intelligen­za». Organizzat­o dalla Fondazione Bruno Kessler, l’incontro si è aperto con una tavola rotonda moderata dal responsabi­le del Corriere innovazion­e Massimo Sideri, con gli interventi del presidente di Fbk Francesco Profumo, il rettore dell’università di Trento Paolo Collini, l’assessora provincial­e Sara Ferrari, la dirigente del dipartimen­to della conoscenza della Provincia Livia Ferrario. Punto di vista comune la necessità di partire dalla tecnologia collocando però al centro l’umano.

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