L’appello di Angela «L’umorismo aiuta l’intelligenza»
TRENTO In un teatro Sociale gremito in ogni ordine di posti, in cui spicca soprattutto la grande presenza di studenti, Piero Angela suscita da subito l’empatia del pubblico: «Il Trentino Alto Adige è la regione italiana che vede di più Quark, il Trentino number one, grazie» esordisce. Entra quindi nel vivo della VI Bruno Kessler lecture, dedicata al tema «Come la tecnologia ha modificato e sta modificando la società, partendo dall’Intelligenza artificiale». «C’è sempre stata nella storia una sorta di paura della tecnologia, anche perché non si è capito bene dal punto di vista culturale quanto è realmente successo – osserva Angela -. Il problema è che la nostra cultura si sviluppa negli anni della scuola, invece in questo mondo nuovo dobbiamo continuamente riaggiornarci». Angela delinea con efficacia un percorso che parte dall’Unità d’Italia, quando il 70% della popolazione è ancora analfabeta. Da allora è intervenuto un cambiamento sociale profondo che ha mutato anche la democrazia. Con la grande rivoluzione digitale poi, le macchine stanno sostituendo tanti lavori umani, così le preoccupazioni del divulgatore scientifico riguardano l’aumento della disoccupazione ma si estendono ai rischi del web, soprattutto in riferimento alla privacy e alle fake news. Fa presente poi che la tecnologia è capace di creare anche cultura, e che la politica non è in grado di creare ricchezza: «Per la politica tutti sarebbero rimasti poveri e analfabeti, sono le macchine, le ruote che girano nei campi e nelle officine che a un certo punto fanno girare pure tutto il resto». L’appello torna più volte sull’importanza della curiosità, del guizzo negli occhi delle persone, sul continuare a studiare per essere cittadini del proprio tempo. «La scuola è una parte ma non tutto – aggiunge - è l’impegno personale che conta. Il peggior nemico della cultura è la noia, bisogna “toccare” l’emotività in modo nobile. Quello che manca è una filosofia della tecnologia e, per quanto riguarda insegnanti e giornalisti, il tenere presente che l’umorismo è compagno di strada dell’intelligenza». Organizzato dalla Fondazione Bruno Kessler, l’incontro si è aperto con una tavola rotonda moderata dal responsabile del Corriere innovazione Massimo Sideri, con gli interventi del presidente di Fbk Francesco Profumo, il rettore dell’università di Trento Paolo Collini, l’assessora provinciale Sara Ferrari, la dirigente del dipartimento della conoscenza della Provincia Livia Ferrario. Punto di vista comune la necessità di partire dalla tecnologia collocando però al centro l’umano.