Corriere del Trentino

QUANDO IL BONUS CAMBIA LA VITA

- di Roberto Bortolotti

La resilienza e la sostenibil­ità sono due componenti indispensa­bili per uno sviluppo urbano che tenga conto sia dei mutamenti climatici legati al riscaldame­nto globale, sia della scarsità delle risorse. Lo sa bene il Comune di Trento che ha messo in campo una strategia per individuar­e azioni concrete in modo da concepire «una città resiliente». Un obiettivo che, una volta individuat­o e declinato nei suoi vari aspetti(dalle pareti ai tetti verdi, dalle zone d’ombra al deflusso delle acque e dal loro recupero) non può essere che meritorio, dando un contributo positivo ai tanti aspetti legati alla costruzion­e della città. Certo, se si vuole affrontare seriamente la nuova filosofia, si deve prioritari­amente far uscire il concetto del verde urbano dalla vaghezza con il quale lo si evoca quando di mezzo ci sono questioni legate al rapporto tra pubblico e privato nello sviluppo delle città.

Se su un fronte — quello della resilienza — si comincia a fare un lavoro serio, su un altro — quello della sostenibil­ità — si inizia invece a sollevare dubbi (fortunatam­ente per ora solo a livello tecnico) attorno alle opzioni individuat­e per avere edifici ecososteni­bili. È degli ultimi mesi, infatti, la messa in discussion­e degli incentivi volumetric­i (i cosiddetti bonus) per gli edifici in classe A e A+, incentivi che hanno fatto aumentare in maniera esponenzia­le in Trentino gli alloggi in classe energetica superiore nonché quelli a basso consumo. L’eliminazio­ne o la riduzione di simili bonus sarebbe deleteria non solo per un evidente e ingiustifi­cato cambio di passo sul risparmio energetico, ma anche per un segnale negativo che si darebbe in un momento in cui lo stesso risparmio energetico e la sostenibil­ità sono entrati in via definitiva nella vita delle persone. È quindi evidente come il tema della fragilità geoambient­ale (tradiziona­lmente trattato a livello settoriale) vada assunto e integrato in una prospettiv­a ecosistemi­ca all’interno di un progetto unitario di sviluppo della città. Si tratta dunque di lavorare sulle relazioni e sulle connession­i che migliorano sia la resilienza urbana sia la sostenibil­ità degli edifici. Non è solo un problema di corretta ingegneria ambientale. Anche tenendo presente che, nelle aree urbane quanto in quelle delle valli alpine, il tema della sicurezza ambientale si associa al rinnovo urbano e al rilancio socioecono­mico di interi territori. Non sembrano perciò opportune le riduzioni degli incentivi che si vanno ventilando.

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