QUANDO IL BONUS CAMBIA LA VITA
La resilienza e la sostenibilità sono due componenti indispensabili per uno sviluppo urbano che tenga conto sia dei mutamenti climatici legati al riscaldamento globale, sia della scarsità delle risorse. Lo sa bene il Comune di Trento che ha messo in campo una strategia per individuare azioni concrete in modo da concepire «una città resiliente». Un obiettivo che, una volta individuato e declinato nei suoi vari aspetti(dalle pareti ai tetti verdi, dalle zone d’ombra al deflusso delle acque e dal loro recupero) non può essere che meritorio, dando un contributo positivo ai tanti aspetti legati alla costruzione della città. Certo, se si vuole affrontare seriamente la nuova filosofia, si deve prioritariamente far uscire il concetto del verde urbano dalla vaghezza con il quale lo si evoca quando di mezzo ci sono questioni legate al rapporto tra pubblico e privato nello sviluppo delle città.
Se su un fronte — quello della resilienza — si comincia a fare un lavoro serio, su un altro — quello della sostenibilità — si inizia invece a sollevare dubbi (fortunatamente per ora solo a livello tecnico) attorno alle opzioni individuate per avere edifici ecosostenibili. È degli ultimi mesi, infatti, la messa in discussione degli incentivi volumetrici (i cosiddetti bonus) per gli edifici in classe A e A+, incentivi che hanno fatto aumentare in maniera esponenziale in Trentino gli alloggi in classe energetica superiore nonché quelli a basso consumo. L’eliminazione o la riduzione di simili bonus sarebbe deleteria non solo per un evidente e ingiustificato cambio di passo sul risparmio energetico, ma anche per un segnale negativo che si darebbe in un momento in cui lo stesso risparmio energetico e la sostenibilità sono entrati in via definitiva nella vita delle persone. È quindi evidente come il tema della fragilità geoambientale (tradizionalmente trattato a livello settoriale) vada assunto e integrato in una prospettiva ecosistemica all’interno di un progetto unitario di sviluppo della città. Si tratta dunque di lavorare sulle relazioni e sulle connessioni che migliorano sia la resilienza urbana sia la sostenibilità degli edifici. Non è solo un problema di corretta ingegneria ambientale. Anche tenendo presente che, nelle aree urbane quanto in quelle delle valli alpine, il tema della sicurezza ambientale si associa al rinnovo urbano e al rilancio socioeconomico di interi territori. Non sembrano perciò opportune le riduzioni degli incentivi che si vanno ventilando.