Parco Adamello, per l’ex giunta un conto salato
Sotto la lente alcune spese informatiche. Contestato un danno di oltre 70.000 euro
La Procura della Corte dei conti ha notificato agli undici componenti dell’ex giunta un atto di citazione. Sotto la lente vi sono le spese per l’acquisto di un software e di attività per la formazione dei lavoratori. Un presunto danno di oltre 70.000 euro di cui ora gli ex amministratori dell’ente dovranno rispondere. Secondo l’accusa per la fornitura dei servizi sarebbe stata agevolata un’azienda di Padova, città di provenienza dell’ex direttore.
TRENTO Il parco Adamello Brenta torna all’attenzione della magistratura contabile. La Procura regionale della Corte dei conti ha notificato nei giorni scorsi a undici persone un atto di citazione contestando le spese affrontate per acquistare un software di gestione informatica e alcune consulenze per il suo utilizzo.
Il programma, sviluppato per la gestione amministrativa di enti pubblici o privati, venne acquistato nell’ottobre 2016 in seguito a una delibera della giunta esecutiva dell’ente per una spesa di oltre 30.000 euro, comprendente il costo di noleggio annuale del software per dieci licenze, quello per l’acquisto di un programma collegato e quello necessario ad attività informatiche. Alla somma andrebbe poi aggiunta una spesa di circa 23.000 euro per ulteriori oneri connessi all’implementazione del sistema informatico. Un atto assunto dall’organismo e poi formalizzato dal sostituto direttore dell’epoca Massimo Corradi all’impresa fornitrice dei servizi, un’azienda padovana. Il nodo sarebbe proprio qui. All’epoca l’ingegner Corradi sedeva alla direzione, un incarico assunto il 22 agosto di quell’anno e destinato a concludersi il 31 ottobre, in sostituzione di Silvio Bartolomei, a cui era stato affidato il ruolo dal comitato di gestione del parco ad agosto. Tuttavia Bartolomei sarebbe stato impossibilitato ad assumere subito l’incarico e avrebbe preso servizio qualche mese più tardi, il 2 novembre. Nel frattempo, però, secondo a ricostruzione della Procura contabile l’azienda padovana avrebbe inviato un’offerta su specifica richiesta di Bartolomei, residente a Padova. La società veneta, sempre secondo le accuse mosse dal procuratore generale Marcovalerio Pozzato in seguito alle indagini della guardia di finanza di Trento, sarebbe stata agevolata nell’ottenimento dell’incarico sia per la fornitura del programma di gestione sia, successivamente, per l’attività di formazione dei dipendenti al suo utilizzo. Spese superflue, secondo la Procura, che contesta ai vertici dell’ente di non aver valutato soluzioni meno costose.
Il presunto danno erariale ammonterebbe a 62.167,72 euro per l’acquisto del programma di gestione e di 11.419,20 euro per le consulenze ai lavoratori. La Procura addebita il 67% di ciascuna somma all’ex direttore Bartolomei, il 15% a Corradi e il 2% a ciascuno degli allora componenti della giunta che approvarono le deliberazioni: Joseph Masè, Floro Bressi, Fausto Cattani, Ruben Donati, Matteo Masè, Matteo Motter, Ivano Pezzi, Bruno Simoni e Stefano Zanini.
Al momento la giunta del parco ha deciso di non commentare pubblicamente le contestazioni della Procura, riservando la propria difesa nella competente sede. Dopo le deduzioni già presentate, infatti, tutti e undici avranno la possibilità di spiegare le proprie ragioni e illustrare i motivi delle decisioni assunte dimostrando la regolarità di ogni attività.