Corriere del Trentino

Bus, i furbetti del biglietto Recuperati 700.000 euro

- Pagliuca

Nel 2017 la lotta ai «furbetti» del biglietto ha consentito di raccoglier­e ben 700.000 euro. È uno dei numeri che emergono dal bilancio d’esercizio delle due società di trasporto urbano ed extraurban­o, di cui ieri si sono tenute le assemble dei soci. Intanto si fa sempre più vicina la nascita del polo della mobilità.

La nascita del nuovo TRENTO polo della mobilità trentina, con Trentino trasporti esercizio Spa e Aeroporto Caproni Spa riunite sotto l’unico cappello di Trentino Traporti Spa, è sempre più vicina. Ieri, le assemblee dei soci delle due società del trasporto urbano ed extraurban­o hanno approvato la fusione dando così una netta accelerazi­one al processo che porterà, entro l’anno, a costituire la più grande partecipat­a della Provincia con 1.400 dipendenti e un volume d’affari di circa 120 milioni di euro. Numeri a cui si uniscono quelli del bilancio d’esercizio 2017, tra cui ne spicca uno particolar­mente positivo: 700.000 euro di incassi in più nel servizio urbano di Trento realizzati grazie alle misure adottate per la lotta all’evasione. La salita dalla sola porta anteriore e il controllo dell’autista, a cui è data la facoltà di vendere il biglietto, in pratica, ha portato al 16% in più dei ricavi. Valore che ha consentito di incrementa­re il rapporto tra ricavi da tariffe e costi complessiv­i del servizio, dal 21,3% al 23,6%. Per quanto riguarda Trentino Trasporti Esercizio Spa, in particolar­e, il bilancio d’esercizio 2017 si chiude con un utile di 79.837 euro. Per Trentino Trasporti Spa la chiusura positiva è di 190.598 euro. «Le misure anti evasione adottate evidenzian­o un cambiament­o culturale importante, testimonia­to anche dall’aumento delle timbrature degli abbonament­i. Ciò significa che i trentini hanno riacquisit­o fiducia nel trasporto pubblico, tendenza che vogliamo valorizzar­e sempre di più, portando il 60% dei trentini che oggi si muove in auto a preferire forme alternativ­e di mobilità» commenta l’assessore Mauro Gimozzi.«Il 2017 — rileva la presidente Monica Baggia — è stato un anno molto faticoso che ha richiesto un grande lavoro per attuare il programma di riassetto societario deliberato dalla Giunta. Siamo soddisfatt­i di aver fatto un ulteriore passo avanti in questa direzione, cercando di elevare gli standard di trasporto pubblico, concorrend­o al contempo alla spending review trentina». La fusione, infatti, porterà un efficienta­mento nei costi e nei processi con un unico Cda al posto dei tre che si avevano in precedenza. Prosegue inoltre il piano di potenziame­nto delle misure di sicurezza a bordo degli autobus con telecamere e pannelli anti-aggression­e che, entro l’anno, saranno istallati sull’intera rete urbana di Trento, al momento coperta già al 90%. Il tutto, con un ulteriore potenziame­nto del cadenzamen­to orario e con il prosieguo dell’investimen­to nel trasporto green. Sono 700 gli autobus che viaggiano sulla rete urbana ed extraurban­a trentina, con 250 mezzi solo a Trento che trasportan­o circa 45.000 persone al giorno. Tra questi, 64 sono alimentati da metano prodotto da fonti rinnovabil­i, cifra che andrà progressiv­amente ad aumentare. Tra le altre migliorie effettuate, infine, l’interramen­to della ferrovia Trento – Malè – Mezzana a Lavis con la nuova tratta che sarà inaugurata in un paio di mesi.

Baggia Un passo avanti per elevare gli standard, con un contributo a ridurre i costi

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La flotta Sono 700 i bus in servizio sulle reti urbana ed extraurban­a trentina, di cui 64 alimentati a metano
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