Ultraottantenni, una crescita da controllare
Dinamiche demografiche e sanitarie nel convegno Fnp Cisl. «Qui gli anziani più sani d’Italia»
In dieci anni la popolazione trentina crescerà del 4,3%. Un aumento demografico che comporterà anche l’incremento degli ultraottantenni. A dirlo è uno studio commissionato dalla Fnp Cisl.
TRENTO Tra dieci anni la popolazione trentina crescerà del 4,3%, mentre raggiungerà quota 596.000 residenti nel 2050. Un incremento che, secondo le previsioni di Local area network, centro di ricerche sulle trasformazioni territoriali del Nordest, porterà con sé anche l’aumento degli over 65 dai 115.370 attuali a 142.079 prima e 187.826 poi. Analogamente gli ultraottantenni saranno quasi 46.000 nel 2028 e più di 80.000 nel 2050: se a questo si aggiunge che l’indice di vecchiaia, ovvero il coefficiente che misura il numero di anziani presenti in una popolazione ogni cento giovani, potrebbe schizzare a 224, 2 nel 2050 (e già adesso raggiunge quasi 146) è facile intuire perché Silvio Fedrigotti, direttore del dipartimento salute e solidarietà sociale della Provincia, identifichi nell’assistenza agli anziani «il tema del futuro». Un argomento che è stato al centro del convegno dedicato ieri dalla Cisl pensionati al welfare di comunità, oggetto di una tavola rotonda moderata dal direttore del Corriere del Trentino, Alto Adige e Bologna Enrico Franco, alla quale è seduto anche il direttore generale dell’azienda sanitaria Paolo Bordon, che ha ricordato come «la nostra provincia possa vantare la popolazione più anziana in buona salute del Paese». Un punto di forza da cui partire per «vincere la scommessa della gestione della cronicità nella prossimità dei luoghi di vita delle persone, facendo dialogare la realtà ospedaliera e quella territoriale». Perché se è vero che il Trentino può offrire circa 5.000 posti letto in casa di riposo, è altrettanto vero che, sempre secondo Bordon, «è incompatibile immaginare un modello che ne preveda 10.000». Ma è facile pensare, di conseguenza, che «chi vi farà accesso saranno persone sempre più gravi, compromesse, con fratture forti nei confronti dei percorsi familiari – evidenzia Massimo Giordani, direttore dell’Unione provinciale istituzioni per l’assistenza (Upipa) – perciò le istituzioni per l’assistenza dovranno riorganizzare internamente i propri servizi puntando sul protagonismo potenziale degli ospiti che vivono nelle strutture e favorendo maggiormente lo scambio intergenerazionale». La Provincia ha puntato «a un approccio di carattere unitario» ricorda Fedrigotti, percorrendo una strada lastricata di polemiche che ha portato alla creazione dello Spazio argento in ognuna delle sedici Comunità di valle per seguire tutte le politiche per l’assistenza e la cura degli anziani «ci auguriamo a partire da gennaio 2019» auspica il dirigente. Ma anche i progetti dell’Agenzia del lavoro sono welfare di comunità secondo la direttrice Antonella Chiusole: da Azione 19 a OccupAzione, agli incentivi (fino a 8.000 euro con maggiorazione se a essere coinvolti sono gli uomini) alle imprese che modulano gli orari di lavoro per favorire la cura dei figli e degli anziani dei propri dipendenti.