Ordini e politica «Il Corriere è necessario»
Tagli al Corriere del Trentino e Corriere dell’Alto Adige, tanti gli appelli Il governatore: «Voci importanti e autorevoli». Zago: «Preoccupazione»
Il governatore trentino Ugo Rossi chiede a Urbano Cairo, presidente Rcs, un incontro, dopo l’annunciata ristrutturazione delle edizioni locali. L’invito a ripensare il piano giunge pure dagli Ordini.
TRENTO Il piano di ristrutturazione dell’informazione locale presentato da Rcs — che prevede una riduzione di organico da 17 a 9/10 giornalisti per il
Corriere del Trentino e il Corriere dell’Alto Adige — ha suscitato una spontanea levata di scudi da parte delle istituzioni e degli Ordini professionali.
Il presidente della Provincia Ugo Rossi ha scritto una lettera al presidente di Rcs, Urbano Cairo, per chiedere un incontro. «Apprendiamo con preoccupazione l’annuncio dell’editore relativo al piano di riorganizzazione dei “dorsi” locali del Corriere della Sera, tra i quali anche le edizioni dell’Alto Adige e del Trentino — scrive Rossi —. Qualora tale intento dovesse concretizzarsi nelle forme rese note dalle rappresentanze sindacali dei giornalisti, il pluralismo dell’informazione regionale, che le due testate locali hanno contribuito in questi anni a garantire e ad ampliare, perderebbe una voce importante e autorevole. La preoccupazione non deriva soltanto dall’effettivo impoverimento che l’informazione locale subirebbe a seguito del sostanziale depotenziamento della qualità informativa che inevitabilmente prenderebbe forma, ma anche dagli effetti che si avrebbero sul piano occupazionale a seguito del mancato rinnovo dei contratti giornalistici in essere» scrive il governatore. Che poi ricorda l’approvazione della legge provinciale sull’editoria, già applicati in alcuni casi in sede locale, come «opportunità per superare anche le criticità dei due “dorsi” Alto Adige e Trentino del Corriere della Sera». Infine, Rossi chiede un incontro a Cairo «al fine di concordare una possibile soluzione che possa portare ad un positivo esito della vertenza».
Un invito a ripensare il piano arriva anche dagli Ordini professionali che hanno elaborato un manifesto sottoscritto da Andrea de Bertolini (presidente dell’Ordine degli avvocati di Trento), Mauro Bondi (presidente dell’Ordine degli avvocati di Rovereto), Elohim Rudolph-Ramirez (Presidente Ordine degli avvocati di Bolzano), Marco Ioppi (presidente dell’Ordine dei medici e odontoiatri della Provincia di Trento), Pasquale Mazza (presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e esperti contabili di Trento e Rovereto), Pasquale Spena (presidente Collegio notarile di Trento e di Rovereto). Sottolineando come «il pluralismo dell’informazione è da sempre, per ogni liberale stato di diritto, una premessa irrinunciabile, così, per ogni democrazia, il diritto di cronaca e il diritto di critica si pongono come fattori di libertà per la collettività e dunque per il singolo cittadino», i sottoscrittori osservano che «senza entrare nel merito di scelte di politica aziendale, deve tuttavia esser riconosciuto come la soppressione, o una drastica riduzione, delle redazioni del Corriere del
Trentino e del Corriere dell’Alto Adige si porrebbe come un importante vulnus per l’intero territorio regionale. Edizioni, quella trentina e altoatesina, di uno storico quotidiano nazionale che, da sempre, si sono espresse, caratterizzate e distinte — in piena aderenza alla funzione sociale assegnata loro — come una “buona e giusta” informazione, misurata e coerente ai precetti etico profes- sionali, in grado di dare pieno rispetto e soprattutto voce al pluralismo che permea il nostro territorio. In tal modo, così garantendo e concorrendo allo sviluppo critico dell’intera comunità regionale». Da qui l’auspicio che «alle valutazioni di carattere economico, prevalgano opzioni che possano tutelare l’effettiva salvaguardia di alcuni fondamentali diritti costituzionali» nell’interesse «dei cittadini e della comunità».
Claudio Zago, presidente dell’Ordine dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili della provincia di Bolzano, afferma invece che «la pluralità dell’informazione garantisce il buon funzionamento di un sistema economico attraverso il dialogo e il confronto tra tutti i diversi attori. Esprimo preoccupazione davanti al depotenziamento che si prospetta per il Corriere dell’Alto Adige, una testata di qualità che da 15 anni ormai contribuisce, attraverso la professionalità dei propri giornalisti, alla crescita del nostro territorio». Sullo stesso tenore Walter Crepaz, presidente dell’Ordine dei notai altoatesini. «Quella del Corriere dell’Alto Adige è una voce importante per garantire la libertà e pluralità di informazione nel nostro territorio. È stato così in questi anni, spero vivamente che ciò possa continuare anche in futuro».
De Bertolini Le edizioni locali si sono caratterizzate come «buona e giusta» informazione