Famiglie coop, utile oltre i due milioni
Consumo, numeri incoraggianti: il fatturato cresce del 6,9%. Il nodo Dalpalù
Il convegno di settore delle cooperative di consumo indica una ripresa del comparto, con un fatturato che cresce intorno al 7% rispetto all’anno precedente. Ieri sono stati indicati i quattro rappresentanti del settore nel cda di Federcoop: confermato Renato Dalpalù, che ha davanti un solo anno di presidenza Sait. Probabile che alla scadenza il suo posto venga ricoperto dal nuovo leader del consorzio.
TRENTO Migliora in modo significativo la situazione delle Famiglie cooperative trentine. Al convegno di settore di ieri sono stati nominati i quattro rappresentanti nel cda federale: Paola Dal Sasso (Fc Val di Fiemme, vicepresidente uscente), Renato Dalpalù (Sait), Walter Facchinelli (Fc Vigo Rendena) e Renzo Tommasi (Fc Besenello).
Dopo tre anni difficili, tutti gli indicatori di bilancio tornano positivi: le vendite aumentano del 2,1%, generando un fatturato al netto dell’Iva di 339,5 milioni di euro (+6,9 milioni dal 2016), esclusi Sait, Coopersviluppo, Trento Sviluppo, La Minela e Atesina. Il risultato di esercizio presenta un utile di 2,5 milioni di euro grazie alla ripresa delle vendite, al miglioramento del margine lordo (88 milioni, 3 milioni in più rispetto al 2016, con un’incidenza di circa il 26%) e all’efficientamento dei costi di gestione. Quelli relativi al personale (che rappresentano la larga maggioranza), sono calati di quasi un punto percentuale, cioè di mezzo milione di euro, nonostante la sostanziale stazionarietà del numero di persone impiegate (1.825, l’86% delle quali a tempo indeterminato). Buoni risultati anche sotticolare to il profilo patrimoniale: il patrimonio netto ha raggiunto i 115,3 milioni di euro (+3,1%), mentre l’indebitamento finanziario complessivo è calato di 10 milioni.
«Restano ancora alcune situazioni di criticità — spiega Giuliano Bernardi, responsabile del settore consumo della Federazione —, legate in par- a cooperative che hanno chiuso gli ultimi bilanci in perdita. Si tratta di imprese poco dimensionate, che in qualche caso necessitano di una razionalizzazione territoriale. Non sempre di fusioni, ma anche altri tipi di collaborazione, come condivisione di personale o contratti di rete». In aiuto delle Famiglie cooperative, la Federazione propone un uso diffuso del controllo di gestione, la redazione di conti economici gestionali per punto vendita, bilanci infrannuali e lo sviluppo di piani economici e finanziari prospettici.
In tutto le Fc sono 71, con 365 punti vendita, 207 dei quali unici in paese. In merito a queste situazioni è stato fatto il punto della situazione sul riconoscimento dei Sieg (Servizi di interesse economico generale), perfezionati proprio in questi giorni con la relativa delibera provinciale. «Insieme alla Provincia — ha detto la vicepresidente Paola Dal Sasso — stiamo cercando di individuare, territorio per territorio, quei servizi utili alle famiglie da inserire nei nostri punti vendita per semplificare la quotidianità delle persone che abitano la periferia. Servizi comunali, postali o sanitari. Questa fase dell’individuazione dei veri bisogni delle persone, è cruciale per il futuro delle comunità locali».
In merito alle nomine, ha destato perplessità in alcuni la conferma di Dalpalù, che fra un anno decadrà dal ruolo di presidente Sait e non dovrebbe rimanere in cda. Per il nuovo statuto questa circostanza lo farebbe decadere anche dal ruolo di consigliere federale. La risposta: la decisione di ripresentarsi è da vedersi soprattutto per consentire alla presidenza del Sait di essere presente in cda Federcoop. Dopo Dalpalù, al suo posto sarà cooptato il prossimo presidente Sait.