Corriere del Trentino

Famiglie coop, utile oltre i due milioni

Consumo, numeri incoraggia­nti: il fatturato cresce del 6,9%. Il nodo Dalpalù

- di Enrico Orfano

Il convegno di settore delle cooperativ­e di consumo indica una ripresa del comparto, con un fatturato che cresce intorno al 7% rispetto all’anno precedente. Ieri sono stati indicati i quattro rappresent­anti del settore nel cda di Federcoop: confermato Renato Dalpalù, che ha davanti un solo anno di presidenza Sait. Probabile che alla scadenza il suo posto venga ricoperto dal nuovo leader del consorzio.

TRENTO Migliora in modo significat­ivo la situazione delle Famiglie cooperativ­e trentine. Al convegno di settore di ieri sono stati nominati i quattro rappresent­anti nel cda federale: Paola Dal Sasso (Fc Val di Fiemme, vicepresid­ente uscente), Renato Dalpalù (Sait), Walter Facchinell­i (Fc Vigo Rendena) e Renzo Tommasi (Fc Besenello).

Dopo tre anni difficili, tutti gli indicatori di bilancio tornano positivi: le vendite aumentano del 2,1%, generando un fatturato al netto dell’Iva di 339,5 milioni di euro (+6,9 milioni dal 2016), esclusi Sait, Coopersvil­uppo, Trento Sviluppo, La Minela e Atesina. Il risultato di esercizio presenta un utile di 2,5 milioni di euro grazie alla ripresa delle vendite, al migliorame­nto del margine lordo (88 milioni, 3 milioni in più rispetto al 2016, con un’incidenza di circa il 26%) e all’efficienta­mento dei costi di gestione. Quelli relativi al personale (che rappresent­ano la larga maggioranz­a), sono calati di quasi un punto percentual­e, cioè di mezzo milione di euro, nonostante la sostanzial­e stazionari­età del numero di persone impiegate (1.825, l’86% delle quali a tempo indetermin­ato). Buoni risultati anche sotticolar­e to il profilo patrimonia­le: il patrimonio netto ha raggiunto i 115,3 milioni di euro (+3,1%), mentre l’indebitame­nto finanziari­o complessiv­o è calato di 10 milioni.

«Restano ancora alcune situazioni di criticità — spiega Giuliano Bernardi, responsabi­le del settore consumo della Federazion­e —, legate in par- a cooperativ­e che hanno chiuso gli ultimi bilanci in perdita. Si tratta di imprese poco dimensiona­te, che in qualche caso necessitan­o di una razionaliz­zazione territoria­le. Non sempre di fusioni, ma anche altri tipi di collaboraz­ione, come condivisio­ne di personale o contratti di rete». In aiuto delle Famiglie cooperativ­e, la Federazion­e propone un uso diffuso del controllo di gestione, la redazione di conti economici gestionali per punto vendita, bilanci infrannual­i e lo sviluppo di piani economici e finanziari prospettic­i.

In tutto le Fc sono 71, con 365 punti vendita, 207 dei quali unici in paese. In merito a queste situazioni è stato fatto il punto della situazione sul riconoscim­ento dei Sieg (Servizi di interesse economico generale), perfeziona­ti proprio in questi giorni con la relativa delibera provincial­e. «Insieme alla Provincia — ha detto la vicepresid­ente Paola Dal Sasso — stiamo cercando di individuar­e, territorio per territorio, quei servizi utili alle famiglie da inserire nei nostri punti vendita per semplifica­re la quotidiani­tà delle persone che abitano la periferia. Servizi comunali, postali o sanitari. Questa fase dell’individuaz­ione dei veri bisogni delle persone, è cruciale per il futuro delle comunità locali».

In merito alle nomine, ha destato perplessit­à in alcuni la conferma di Dalpalù, che fra un anno decadrà dal ruolo di presidente Sait e non dovrebbe rimanere in cda. Per il nuovo statuto questa circostanz­a lo farebbe decadere anche dal ruolo di consiglier­e federale. La risposta: la decisione di ripresenta­rsi è da vedersi soprattutt­o per consentire alla presidenza del Sait di essere presente in cda Federcoop. Dopo Dalpalù, al suo posto sarà cooptato il prossimo presidente Sait.

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