Edizioni locali, è in gioco la qualità della nostra informazione
Cari lettori,
innanzitutto le nostre scuse per avervi lasciato per due giorni senza giornale. Non era mai successo. Non siamo nemmeno stati in grado di avvisarvi, perché il nuovo piano di Rcs Edizioni Locali comunicato venerdì mattina alle rappresentanze sindacali delle testate del gruppo è stato giudicato talmente irricevibile da rendere necessario uno sciopero immediato. Tra le giornate di venerdì e sabato hanno scioperato tutti i colleghi delle altre testate coinvolte, Corriere del Veneto, Corriere di Bologna e Corriere Fiorentino. Oggi, dopo aver incontrato il direttore Alessandro Russello, i colleghi del Corriere del Veneto sono tornati a scioperare ribadendo la loro ferma contrarietà a un progetto giudicato insostenibile.
Cosa è stato proposto a Trento e Bolzano? La redazione di Bolzano sarebbe destinata a diventare un mero ufficio di corrispondenza, con 3 soli giornalisti, che nelle intenzioni dell’editore dovrebbero riuscire a tenere aperta una testata in un territorio complesso come l’Alto Adige. La redazione di Trento resterebbe tale, ma subirebbe un ancora non meglio precisato depotenziamento destinato a ridurre il già incomprimibile numero di 8 giornalisti. Complessivamente, rispetto agli attuali 17 giornalisti assunti, ci è stato prospettato di ridurre a 10 giornalisti l’organico regionale. Il drastico progetto di taglio verrebbe realizzato lasciando senza lavoro tutti i colleghi che non hanno un contratto a tempo indeterminato (i quali in questi anni di estenuanti rinvii hanno sostituito i quattro colleghi dimessisi, o distaccati a Milano), trasferendo “1 o 2” colleghi a Padova e considerando i rimanenti “a disposizione del gruppo” per non meglio precisate prospettive di lavoro in giro per l’Italia.
Il direttore Enrico Franco ha già rassegnato le sue dimissioni, che diventeranno operative dal primo giugno 2018. Al suo posto, subentrerà il direttore del Corriere del Veneto, Alessandro Russello.
Siamo consapevoli del momento non facile che vive l’editoria italiana. Per questo abbiamo accettato per anni di lavorare con organici sempre al limite e senza veder pagate le nostre ore di straordinario. C’è però un limite oltre il quale la dieta diventa inedia ed ogni corpo muore. Non vogliamo che ciò accada per le nostre redazioni e, ci pare di poter cogliere dalla grandissima solidarietà arrivataci in queste ore, sono le nostre comunità a non volere che ciò accada.
Anche le istituzioni dell’Autonomia si sono già mosse. Insieme a loro, chiediamo un incontro urgente con i vertici di Rcs Edizioni Locali per scongiurare l’attuazione di un piano che priverebbe molti di noi del proprio lavoro e le comunità delle due Province autonome di una voce libera. In attesa di risolvere questa per noi vitale vertenza, la foliazione delle due testate sarà ridotta a quattro pagine di cronaca.
L’assemblea di redazione del Corriere del Trentino e del Corriere dell’Alto Adige - congiuntamente con le redazioni di Firenze e Bologna esprime inoltre solidarietà ai colleghi del Corriere del Veneto e del Corriere di Verona di fronte al loro nuovo giorno di sciopero dopo l’incontro di ieri con la direzione. Al contempo ringrazia i colleghi del Corriere della Sera e del Corriere del Mezzogiorno per la solidarietà e il sostegno. L’assemblea del Corriere del Trentino e del Corriere dell’Alto Adige concorda con i colleghi degli altri dorsi locali nel respingere il piano presentato dall’azienda: riteniamo sia inaccettabile la creazione della figura dei colleghi “a disposizione”. È una questione innanzitutto di dignità professionale. Consideriamo incomprensibile la scelta di creare un desk centrale a Padova per alcuni settori del giornale quando le tecnologie attuali consentono di svolgere praticamente da ovunque il lavoro di desk, soprattutto in un sistema centralizzato come quello utilizzato dai dorsi del Corriere. È necessario non cancellare i contratti a tempo determinato e confermare quelli in scadenza, per garantire tanto la qualità del giornale che un’equa distribuzione dei carichi di lavoro. D’intesa con i Cdr dei dorsi locali, chiediamo con urgenza un incontro tra Fnsi, Associazione Stampa, Comitato di redazione ed azienda e la sospensione immediata del nuovo piano aziendale, con il rinvio degli eventuali provvedimenti ad ottobre, così da dare modo al tavolo di trovare alternative che non incidano sull’occupazione e sulla qualità dell’informazione.