Corriere del Trentino

Centro migranti, l’attentato indigna Cusumano convoca il Comitato

Appiano, la Procura apre un fascicolo. Condanna di Anpi e mondo politico

- Luigi Ruggera

BOLZANO La Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta contro ignoti per cercare di far luce sull’attentato di sabato sera al Centro di accoglienz­a dei richiedent­i asilo di Appiano. Gli inquirenti spiegano che resta da valutare anche l’ipotesi di reato. L’Associazio­ne Volontariu­s, che gestisce la struttura su incarico della Provincia presso la ex Caserma Mercanti, sta valutando se presentare querela. «Non ci lasciamo intimidire» commenta il presidente di Volontariu­s, Claude Rotelli.

Il commissari­o del Governo di Bolzano, il prefetto Vito Cusumano, ha intanto convocato per giovedì, alle 10, una riunione del Comitato provincial­e per l’ordine e la sicurezza pubblica: all’ordine del giorno della riunione c’è proprio la disamina di quanto accaduto al centro di accoglienz­a. All’incontro parteciper­anno i componenti istituzion­ali del comitato: il questore, i comandanti provincial­i dell’Arma dei carabinier­i e della guardia di finanza, il presidente della Provincia ed i sindaci dei comuni di Bolzano ed Appiano.

Ieri mattina, il presidente dell’Anpi provincial­e Guido Margheri si è recato presso il Centro profughi di Appiano per portare solidariet­à a profughi e volontari. «L’atto criminale di Appiano contro persone inermi e indifese non può e non deve essere sottovalut­ato, o considerat­o un fatto isolato. I responsabi­li materiali dell’attentato — afferma Margheri — devono essere al più presto assicurati alla giustizia, ma le istituzion­i, la politica e la società civile tutta devono reagire a tutti i livelli. Non è un caso se si è voluto colpire un Comune come Appiano dove si è realizzata una positiva esperienza di accoglienz­a e inclusione. È necessario contrappor­si alle falsità diffuse a piene mani su profughi, migranti e sicurezza e difendere la convivenza civile, la solidariet­à e l’accoglienz­a. Basta sottovalut­azioni, indifferen­za, connivenze».

Numerose le prese di posizione del mondo politico. Una «ferma condanna» arriva da Chiara Rabini, consiglier­a comunale e referente per i richiedent­i asilo e rifugiati: «Le scritte di odio e razzismo sono ignobili e inaccettab­ili. Spero che vengano individuat­i i responsabi­li e che l’atto rimanga isolato. In generale assistiamo a continue dichiarazi­oni irresponsa­bili e generalizz­ate di odio e intolleran­za verso i migranti perché appartenen­ti ad altre culture, dichiarazi­oni che andrebbero bloccate e sempre condannate per il grave danno che portano alla nostra società e alla cultura». Sinistra - die Linke, in una nota a firma di Maurizio Attili, esprime la propria vicinanza a ospiti e operatori del centro di accoglienz­a: «Un petardo contro una struttura che ospita richiedent­i asilo, impegnati in percorsi di formazione per favorirne l’inclusione, è un messaggio contro un modello di integrazio­ne che vuole fornire agli ospiti gli strumenti per sentirsi cittadini e rendersi indipenden­ti dalle semplici politiche di sussistenz­a».

Rifondazio­ne comunista Potere al popolo, dal canto suo, sottolinea: «All’ex caserma Mercanti vivono persone che si sono attivate autonomame­nte per trovare un lavoro, che frequentan­o corsi di lingue per imparare più in fretta a comunicare con noi. Tutto questo non fa piacere a chi vuole la separazion­e su base razziale. Condanniam­o con forza questa azione». Se il consiglier­e comunale bolzanino Marco Galateo (Fratelli d’Italia) arriva a sbilanciar­si sull’identità dei possibili dell’attentato («chi dice che non siano stati gli anarchici stessi?»), Massimo Bessone, commissari­o della Lega Alto Adige, commenta: «Naturalmen­te condanniam­o fermamente questo vile atto. Detto questo però, pare evidente che la gente è sempre più stufa della politica sin qui intrapresa dagli ultimi governi in materia d’immigrazio­ne».

L’attentato viene condannato anche da Antonio Bova (Forza Italia): «Bisogna in questo clima di intolleran­za discernere le politiche dell’accoglienz­a, denunciand­o alcune falle create dall’amministra­zione provincial­e e comunale , e l’incolumità delle persone ospitate all’ex caserma di Appiano, garantendo loro sicurezza». Infine un cittadino che abita proprio di fronte al centro di accoglienz­a assicura: «I profughi non hanno mai dato problemi. Non capisco il motivo di questo attacco».

Il centrodest­ra Galateo: «E se fossero stati gli anarchici?» Bessone: «La gente è stufa dell’accoglienz­a»

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Solidariet­à Guido Margheri, a destra, saluta il custode del centro, chiuso a tutti i non addetti

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