Rurale Trento cede 100 milioni di sofferenze
Credito anomalo: tasso di copertura oltre il 52%. Solidità patrimoniale: Cet Ratio al 15,86%
TRENTO La Cassa rurale di Trento ieri sera in assemblea ha posto in approvazione il bilancio 2017, che chiude con un utile di 4,15 milioni.
Migliora la situazione del credito deteriorato. Nel 2017 il credito anomalo netto vale 135 milioni di euro, in calo del 23,5% rispetto all’anno precedente. Ora il tasso di copertura è del 52,25%, di cui oltre il 63% per le sofferenze e oltre il 32% per le inadempienze probabili. Nel quinquennio 201317 sono stati estinti 72 milioni di sofferenze: la previsione nel 2018 è di cedere altri cento milioni circa.
Il patrimonio della Rurale presieduta da Giorgio Fracalossi e diretta da Giorgio Bagozzi ha raggiunto i 175 milioni di euro, con un Cet Ratio del 15,86%.
Facendo un confronto con la situazione del 2008,. la Rurale di Trento ha diminuito la sua forza lavoro di 54 collaboratori, con 14 sportelli in meno. Le masse amministrate però sono arrivate a 3,7 miliardi (+47%) e la raccolta complessiva a 2,7 miliardi (+64%). I clienti sono 72.400 (+54%). Nell’ultimo anno la raccolta complessiva è cresciuta di 40 milioni, mentre gli impieghi lordi sono diminuiti dell’8,2%, collocandosi a quota 1,23 miliardi. Nel 2017 ci sono state domande per 179,6 milioni di prestiti, a cui sono state date risposte positive per l’87,7%, (una percentuale in continua crescita, era al 71% nel 2014).
Uno sguardo infine all’intero comparto del credito coop trentino, lanciato verso la riforma: nel 2017 le Cr sono diventate 25, con 326 sportelli (383 nel 2010), 2130 dipendenti (2324 nel 2010), 128.327 soci (erano 120mila nel 2010). Per effetto delle fusioni nel 2017 si è arrivati a 13 sportelli per ogni Cassa (erano 8,3 nel 2010), 85,2 dipendenti (erano 50,5 nel 2010), 5133 soci (erano 2616 nel 2010).