Coop, Beltrami converge su Odorizzi
Via Segantini, uno dei candidati si ritira. «Con lui una sintonia di lunga data»
Federcoop, Giuliano Beltrami si ritira dalla corsa alla presidenza. Un passo indietro per convergere sul candidato Michele Odorizzi e che coincide con la candidatura presentata ieri per rientrare fra i 4 componenti del cda «trasversali», che saranno nominati in assemblea. I candidati sono ora Marina Mattarei, Ermanno Villotti, il «quasi» terzo polo di Odorizzi, rafforzato da Beltrami, e Piergiorgio Sester.
TRENTO Giuliano Beltrami si ritira dalla corsa alla presidenza di Federcoop. Un passo indietro per convergere sul candidato Michele Odorizzi e che coincide con la candidatura, presentata ieri, per rientrare fra i 4 componenti del cda «trasversali», che saranno nominati in assemblea.
In questo modo si riduce a quattro il numero dei candidati alla presidenza: i due considerati favoriti, Marina Mattarei ed Ermanno Villotti, il «quasi» terzo polo di Odorizzi, rafforzato da Beltrami, e infine Piergiorgio Sester.
Beltrami parla di «rinuncia a favore di Odorizzi, in nome di una sintonia di vecchia data, che dura da 25 anni». Entrambi sono stati presidenti di Consolida e hanno nel settore sociale il loro bacino più forte. «Questa ricomposizione non è in contraddizione con la candidatura a presidente» sottolinea Odorizzi. Beltrami fa sapere che Sester lo ha aiutato per raccogliere i voti delle 22 coop necessari per presentarsi come consi- gliere «trasversale», ma non ha voluto convergere su Odorizzi per creare un vero terzo polo, «quello dei non schierati, che non si riconoscono in Mattarei e Villotti e che vanno recuperati». Per un posto da trasversale ieri si è candidato anche Paolo Spagni, con 20 coop, anch’egli impegnato sul nuovo statuto di mediazione come Odorizzi e Beltrami.
Il terzo polo potrà essere l’ago della bilancia? «Potremo essere il fulcro — dice Odorizzi —, difronte alla polarizzazione la “ricomposizione” è un’opportunità».
Fra le idee di Federcoop che Odorizzi spingerà ci sono il bisogno di finanza, come del resto la riconquista di peso politico e il rinnovo di senso si appartenenza fra i soci, temi cari a Beltrami.
Ma perché non c’è stata convergenza di Beltrami su Mattarei, la «pasionaria» con cui ha dato vita all’alla critica della cooperazione? «Michele ha visione verso il futuro, ha rivestito ruoli di responsabilità, dimostrando coraggio e voglia di sporcarsi le mani. Con Marina ho lavorato per 10 anni, a partire dalla Conferenza dei presidenti nel consumo. Ma avendo condiviso con Michele il lavoro in commissione statuto, mi riconosco di più sul dialogo e la mediazione. Però non facciamo di Marina un mostro: con lei ho discusso fino a domenica».