Corriere del Trentino

Canne al vento, gran finale I Wiltener Sängerknab­en nella chiesa di San Giuseppe

- Giancarlo Riccio

Si conclude domani sera (chiesa di San Giuseppe ai Piani, Bolzano, 20.30) il calendario 2018 di «Canne al vento» e, come accade per i festival musicali ben ideati, l’ultimo concerto travalica la nostra concezione del tempo. Vi riuscirà, con il motto Junge Stimmen und die Königin\ la «Regina» in dialogo con il più intimo strumento dell’uomo grazie all’incontro da secoli immerso nella storia, tra i Solisti del Wiltener Sängerknab­en e Johannes Stecher all’organo. Con le sue 140 voci bianche e 60 voci maschili, il Wiltener Sängerknab­en di Innsbruck è annoverato tra i più rinomati e longevi cori di voci bianche d’Europa. La sua sede è l’abbazia di Wilten e i cantanti vengono formati nelle classi del Landeskons­ervatorium.

Nell’ultimo decennio il coro è stato ospite di produzioni operistich­e e sinfoniche in istituzion­i e festival come la Scala di Milano e i Salzburger, Bregenzer e Tiroler Festspiele, e si è esibito in numerose tournée in Cina, Giappone, Israele, Romania, Danimarca, Francia, Italia, Belgio, Germania, Svizzera, Paesi Bassi e Austria. Si dedica soprattutt­o alla musica barocca ma i suoi successi discografi­ci spaziano dalle cantate di J. S. Bach alle opere di Arvo Pärt.

Per l’ultimo concerto di «Canne al vento» i solisti dei Wiltener Sängerknab­en porta sul coro della Chiesa di San Giuseppe due soprani, due contralti, due tenori e due bassi, accompagna­ti dall’organo, per un programma che si apre con alcuni brani sacri di Heinrich Schütz tratti dal «Beckerpsal­ter» e dai «Kleine Geistliche Konzerte».

A seguire quattro corali di Bach si intreccian­o con quattro arie dalla «Passione secondo Matteo» (BVW 244) per poi passare seguendo un sottile filo rosso alla celebre Ave Maria di Gounod, scritta dal compositor­e sulle note del primo preludio de «Il Clavicemba­lo ben temperato». Si conclude con Felix Mendelssoh­n altrettant­o influenzat­o dal compositor­e barocco al punto da farsi promotore della sua riscoperta in una vera e propria «Bachrenais­sance».

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