Corriere del Trentino

«Gli obiettori stiano fuori dagli ospedali»

«Gli obiettori stiano fuori dagli ospedali»

- di Erica Ferro

«Vogliamo gli obiettori fuori dalle strutture sanitarie pubbliche e dalle farmacie». È al risuonare di questa affermazio­ne che ieri pomeriggio, da via Oss Mazzurana, si è alzato un applauso. Delle attiviste di Non una di meno Trento, che hanno organizzat­o un presidio per chiedere la reale applicazio­ne della legge 194 a quarant’anni dalla sua entrata in vigore, ma anche di alcuni cittadini che, attratti da megafono e striscione, si sono fermati per qualche minuto mettendo da parte lo shopping pomeridian­o.L’hashtag è «#moltopiùdi­194»: «Molto di più perchè in Italia le percentual­i di obiezione superano il 70% e all’ospedale di Rovereto, ad esempio, fino a due anni fa c’era una sola abortista» spiega una delle organizzat­rici della manifestaz­ione, che non dice il suo nome perchè «il movimento vuole essere globale, senza leaderismi nè personalis­mi».

Molto di più perché l’aborto farmacolog­ico è somministr­ato da pochi ospedali e in modo limitato. Le attiviste trentine distribuis­cono materiale informativ­o su aborto e Ru486, leggono ad alta voce l’appello nazionale del movimento, chiedono «welfare per l’autodeterm­inazione, una sanità pubblica, laica e a nostra misura, consultori aperti alle donne di qualunque età, alle persone gay, lesbiche, trans e alle migranti, contraccez­ione e accesso all’assistenza sanitaria per l’ivg, la gravidanza e il parto gratuiti». Rivendican­o la libertà «di scegliere e lottare collettiva­mente».

«A Trento c’è bisogno di un punto di riferiment­o, perché le donne dalla politica partitica non sono rappresent­ate — fanno sapere infine dal comitato Non una di meno — servono donne che lavorino per le donne».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy