Sicurezza urbana Appello di Rossi «Rimanete uniti»
Sindaco-Patt, alta tensione: abbassiamo i toni
«Invito tutti a misurare i toni». Ugo Rossi getta acqua sul fuoco dopo l’approvazione in consiglio comunale della mozione per l’esercito in città. Il presidente della Provincia ricorda di aver «caldeggiato l’istituzione di un presidio in piazza Dante» e di aver «finanziato la richiesta del Comune di assumere vigili che si occupino del degrado e dell’ordine pubblico», ma sottolinea che parlare di militarizzazione della città è fuori luogo: «Non si sta parlando di soldati e blindati, ma se per esigenze particolari, in momenti particolari, ci fosse la presenza discreta degli Alpini, non credo ci sarebbero problemi».
Nel frattempo il segretario del Pd, Giuliano Muzio, spiega di aver approfonditamente parlato della mozione con il sindaco Alessandro Andreatta e di essere « totalmente d’accordo con lui». Allo stesso tempo, però, secondo Muzio «non dobbiamo banalizzare un problema posto dai cittadini».
TRENTO «Al Patt e al sindaco Andreatta dico questo: sul tema della sicurezza cercate di valorizzare una visione comune». Ugo Rossi cerca di stemperare un po’ la tensione. Dopo la bufera scoppiata a Palazzo Thun per l’approvazione della mozione sull’esercito in città ( Corriere del Trentino di ieri), il presidente della Provincia chiarisce subito di «non voler entrare nel merito del voto: ho il massimo rispetto per le decisioni di un consiglio comunale». Ma qualche valutazione, su una questione comunque centrale, la fa «solo perché — spiega — sono un componente del comitato per l’ordine e la sicurezza».
«È noto — ricorda Rossi — che ho caldeggiato l’istituzione di un presidio in piazza Dante, come gesto di vicinanza ai cittadini. E volentieri, come Provincia, abbiamo finanziato la richiesta del Comune di assumere vigili che si occupino del degrado e dell’ordine pubblico. Ecco, questa è la strada». E l’esercito? «Invito tutti — è il monito del governatore — a misurare i toni. Sento parlare di militarizzazione della città. In realtà, non si sta parlando di soldati e blindati. Ma se per esigenze particolari, in momenti particolari, ci fosse la presenza discreta degli Alpini, non credo ci sarebbero problemi». In questi giorni, Rossi non ha chiamato Andreatta. Ma nemmeno gli autonomisti del capoluogo: «È un tema che riguarda la città. Ma ripeto: visto che la mozione è stata votata anche da parte della maggioranza, Patt e sindaco cerchino di trovare una lettura il più possibile unitaria del tema. Le divisioni non servono a nulla».
Giuliano Muzio, segretario del Pd, parte invece dal principio della vicenda. «Sulla questione della mozione ha parlato molto bene il sindaco e sono totalmente d’accordo con lui; mi rimetto alla sue dichiarazioni e le sposo in pieno — premette — Per la questione più generale, ovvero il tema della sicurezza, non dobbiamo banalizzare o rifiutare un problema posto dai cittadini: il bisogno di protezione. Ma la differenza risiede nella qualità delle risposte che si dà al problema». E per essere ancora più chiari: «Noi siamo radicalmente contrari a dichiarazioni demagogiche, che anziché costruire soluzioni esasperano gli animi e non risolvono i problemi». Né banalizzare né scegliere la via dell’iperbole: «È chiaro che qui stiamo parlando di un problema complesso che va gestito in sede sovranazionale e nazionale; lo spazio di manovra per le amministrazioni locali è necessariamente limitato — aggiunge — questo non toglie che si possano trovare soluzioni con buonsenso e razionalità, studiando misure applicabili e capaci di evitare sacche di degrado».
Fin qui i confini del problema d’ordine generale. Ma ce n’è un altro che dal consiglio comunale, e dal caso simbolo della mozione sull’esercito, traslittera sino alla coalizione tutta. Un tema presidiato dal centrodestra che pare debordare, arrivando a solleticare gli animi del Patt. Caso isolato o sintomo di un tema da affrontare insieme per avere orientamento programmatico armonico da qui a ottobre? «Le risposte mimetiche, che inseguono i valori di altri non mi sono mai piaciute, noi dobbiamo restare ancorati ai nostri valori» rimarca il segretario del Pd che, tuttavia, non intravede il profilo di un tema politico dell’alleanza di centrosinistra. «Non ingigantirei questo episodio — dice —. Abbiamo una storia comune e dentro ci sono a loro volta matrici comuni». Ma, considerata l’agenda delle elezioni politiche, puntellata da un dibattito polarizzato sui temi immigrazione e sicurezza, il centrosinistra ha elaborato una strategia diversa? «Dobbiamo costruire una posizione politica che risponda con serenità alle domande dei cittadini — conclude — Con una certezza: le nostre non saranno idee demagogiche».
L’autonomista «Non mi pare un problema prevedere un presidio degli Alpini in casi particolari»