Centrosinistra inquieto «Basta ultimatum»
I socialisti bacchettano le Stelle Alpine: riprendano il confronto
«Basta ultimatum». A chiederlo sono anche i Socialisti, che si rivolgono in particolare al Partito autonomista. E guardano al vertice del centrosinistra previsto per lunedì. «Si arrivi con una rosa di nomi di candidati presidente» avverte il segretario Pietracci.
Gli sguardi sono già proiettati sul vertice di lunedì. Alle 18 i segretari dei partiti del centrosinistra autonomista si siederanno nuovamente attorno al tavolo. E cercheranno, dopo lo strappo del Patt, di riprendere il filo del dialogo. Fissando — almeno, questa è la speranza di molti — dei punti fermi non solo sul programma elettorale. Ma anche — e soprattutto — sui confini della coalizione. E sul nome del candidato presidente.
«Io al tavolo? Sto lavorando sui contenuti» schiva le domande il governatore Ugo Rossi. Che si toglie però un sassolino: «Da due mesi c’è chi promette di parlare di temi. Ma alla fine non ha ancora iniziato. Io mi sto impegnando in questo senso».
Intanto, però, è proprio sul Patt che si concentrano le attenzioni. E le insofferenze. «Le Stelle alpine vogliono o non vogliono rimanere nel centrosinistra autonomista?» chiede il segretario provinciale dei Socialisti Alessandro Pietracci. Che invita alle decisioni. «Non c’è più tempo — dice — né per aspettare ancora sulla scelta del candidato presidente, né per cominciare a discutere sui progetti concreti. Invece a ogni faticoso e lento passo in avanti corrisponde un rapido passo indietro e magari uno più clamoroso di lato, in un balletto ormai incomprensibile».
Le critiche più aspre dei Socialisti sono rivolte al Patt. «Certi atteggiamenti inusitati, come il voto sull’esercito in consiglio a Trento e certi ultimatum — prosegue Pietracci — non sono affatto utili e finiscono per alimentare la diffidenza reciproca». L’invito è chiaro: «Il Patt riprenda subito il confronto, nella convinzione che questa formula politica funzioni ancora. Che sia giusto allargare la coalizione ad altre forze e che sia necessaria una discontinuità. Facciamo presto». E sul candidato presidente: «Lunedì si dovrebbe arrivare con una rosa di possibili nomi, nella quale ci sarà Ugo Rossi, per valutare la figura più idonea».
Dal canto suo, il Patt prosegue per la sua strada. E avvia il percorso per elaborare le linee programmatiche in vista dell’appuntamento di ottobre. «Autonomia, identità e conoscenza»: questi i punti di partenza degli autonomisti, elaborati in un incontro della «commissione programmatica» riunitasi nei giorni scorsi con docenti universitari, amministratori, esperti e professionisti.
«Il Patt — sottolinea il vicesegretario Simone Marchiori — deve partire dalla sua identità per puntare sulla specificità che distingue in positivo il Trentino. Se parliamo di futuro, non possiamo che immaginare la nostra come una terra autonoma che abbia la conoscenza come sua parola chiave. Perseguendo così uno sviluppo socio-economico equo dei suoi abitanti».