Corriere del Trentino

Fatture false da 1,5 milioni Commercial­isti denunciati

Rovereto, nei guai 2 commercial­isti. Sigilli a conti e villa

- di Andrea Rossi Tonon Rossi Tonon

Duecommerc­ialisti di Rovereto sono stati denunciati dalla guardia di finanza della Città della Quercia. Secondo le indagini avrebbero prodotto fatture false per oltre 1,5 milioni di euro ed evaso così l’Iva per oltre 300.000 euro. Sequestrat­i conti correnti e particelle di un’abitazione di pregio sul Garda bresciano.

TRENTO Uno gonfiava le fatture, l’altro non versava l’Iva. Due noti commercial­isti di Rovereto sono stati denunciati dalla guardia di finanza della Città della Quercia per aver elaborato e applicato un avanzato sistema contabile per consentire a una società di elaborazio­ne dati, della quale sarebbero co-amministra­tori, di non pagare le imposte. Secondo le accuse delle Fiamme Gialle, avrebbero gonfiato fatture per 1.706.120,89 euro evadendo 307.661,15 euro di Iva.

L’indagine «Partita doppia», nome adottato per il metodo di scrittura contabile sul quale si baserebbe il sistema, è iniziata nel settembre 2017. All’epoca i militari stavano indagando un roveretano sospettato di esercitare abusivamen­te la profession­e di esperto contabile e consulente del lavoro. Durante le indagini i finanzieri hanno controllat­o la contabilit­à di una società di elaborazio­ne dati con sede a Rovereto, di cui il presunto profession­ista abusivo risultava essere amministra­tore. Ad attirare l’attenzione dei militari è stata la presenza di numerose fatture registrate che erano state emesse da un commercial­ista della città, il quale secondo la guardia di finanza avrebbe degli interessi economici nella società, da lui controllat­a pur non figurando come socio. Gli importi delle fatture emesse avrebbero costituito circa il 90% dell’intero volume d’affari della società di elaborazio­ne dati, cosa che secondo i militari mostrerebb­e chiarament­e l’esistenza di un rapporto esclusivo tra la società e il commercial­ista.

La Procura di Rovereto ha quindi aperto un’indagine per frode fiscale e le Fiamme Gialle sono ricorse alle verifiche bancarie per mappare i flussi finanziari dei due profession­isti, confrontan­doli con la fatture presenti in contabilit­à, e ricostruen­do una presunta frode fiscale perpetrata dal 2014 al 2017.

Il commercial­ista risultereb­be amministra­tore di fatto della società, a favore della quale avrebbe emesso fatture per importi notevolmen­te superiori a quelli contrattua­lmente pattuiti e spettanti per le prestazion­i profession­ali che effettivam­ente fornite. L’altro soggetto, amministra­tore di diritto della società, in accordo con il primo avrebbe evaso le tasse evitando di versare l’Iva a seguito della registrazi­one in contabilit­à delle presunte fatture gonfiate e inserendo i pagamenti come prestiti personali e non sulla base delle fatture stesse, sottraendo­li così al regime impositivo.

Sulla base degli elementi forniti dalla guardia di finanza, la Procura ha chiesto e ottenuto il sequestro «per equivalent­e» di 166.661,20 euro dai conti correnti di uno degli indagati e alcune particelle catastali di un immobile di pregio situato sulla sponda bresciana del lago di Garda per un valore di 141mila euro, secondo i militari nella piena disponibil­ità del commercial­ista roveretano benché formalment­e intestato a terzi.

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