Imprese, registro per evitare i doppi controlli
Patto con la Provincia: «Sicurezza garantita»
Un occhio alla sicurezza e l’altro allo snellimento dei controlli. È l’obiettivo del protocollo di semplificazione sottoscritto ieri dal presidente della Provincia Ugo Rossi e i vertici della Federazione trentina della Cooperazione.
TRENTO L’obiettivo è alto: ridurre l’impatto delle procedure di controllo alle imprese fino all’80%. «Ma — precisa Ugo Rossi — senza rinunciare alla sicurezza». «Diluire la burocrazia»: questa la direzione indicata dal presidente della Provincia presentando il protocollo firmato ieri con la Federazione trentina della Cooperazione proprio sul tema della semplificazione (presenti la vicepresidente Paola Dal Sasso e il direttore generale Alessandro Ceschi). Che prevede, tra le altre cose, la realizzazione del registro unico dei controlli sulle imprese (per evitare verifiche doppie), la valorizzazione dei centri di assistenza tecnica alle aziende e modelli condivisi di rendiconto.
I dati disegnano un quadro complesso. Ogni anno, in Trent ino, l a Prov inc i a , l’Azienda sanitaria e le agenzie effettuano 62.500 controlli su un totale di aziende che si aggira attorno a quota 50.000. Nel settore cooperativo, i controlli sono quasi 6.000: è su questa cifra che si concentra il protocollo, con una semplificazione che riguarderà la sicurezza sul lavoro, il sostegno occupazionale e la nuova imprenditorialità. Nel dettaglio, la Cooperazione costituirà il registro unico dei controlli. Verrà quindi valorizzata l’attività di verifica dei centri di assistenza tecnica alle imprese aderenti alla Federazione, per l’accesso a contributi provinciali ed europei. «Si deciderà poi quali aziende controllare, su un campione ridotto » chiarisce il percorso Paolo Nicoletti, direttore generale della Provincia. Che aggiunge: «Verranno controllati anche i centri di assistenza tecnica».
«Con questo intervento — osserva Rossi — si vuole promuovere l’attrattività imprenditoriale del Trentino, come un territorio aperto, dinamico e competitivo che razionalizza le procedure avvalendosi anche delle competenze presenti nella società». L’intenzione, ora, è di allargare il sistema ad «altre categorie economiche».
E sempre in tema imprenditoriale, dal Ministero per lo sviluppo economico è arrivato il via libera al progetto «Smact», il competence center degli atenei del Triveneto: sono oltre 7,5 i milioni stanziati per il progetto, che prevede una partnership con trenta aziende.