Corriere del Trentino

Boccia avverte «Blocco dei Tir, grave errore»

Il presidente di Confindust­ria: l’Alto Adige è diventato un’area di processi virtuosi

- Pierluigi Perobelli

« Abbiamo bi sogno di un’Europa aperta, i divieti ai Tir sono sbagliati». Vincenzo Boccia critica i divieti imposti al confine. Il leader di Confindust­ria ha partecipat­o ieri all’assemblea generale di Assoimpren­ditori.

BOLZANO «La crescita è la base del benessere e della stabilità: e noi che siamo la seconda manifattur­a del continente, abbiamo bisogno di un’Europa aperta, dove merci e persone circolino liberament­e. I divieti ai Tir sono sbagliati, anche sempliceme­nte quelli notturni. I blocchi e i contingent­amenti servono solo ad al lontanare i territori, con il risultato che i centri saranno sempre più centri e le periferie sempre più periferie».

Il presidente di Confindust­ria Vincenzo Boccia — dal palco dell’assemblea generale di Assoimpren­ditori Alto Adige, ieri al Mec in Fiera — parla deciso su uno dei tempi locali più caldi. Lo fa ribadendo la filosofia della sua organizzaz­ione («più lavoro, più crescita e meno debito») ma« anche calando lo sguardo sulla terra che lo ospita.

« Da terra di cerniera, di principi, negli anni siete diventati luogo d’incontro e di processi virtuosi — dice — qui sono state firmate e poi portate avanti importanti collaboraz­ioni con il mondo economico tedesco. Siete il “simbolo di un metodo”, quello dell’ascolto e del confronto. È un metodo che a Confindust­ria piace ed è anche per questo che io torno volentieri qui. Noi di Confindust­ria non delegittim­iamo mai chi la pensa diversamen­te da noi, perché sappiamo che così delegittim­eremmo anche noi stessi».

Davanti ai risultati dell’economia altoatesin­a, Boccia si è dimostrato lanciato: « Qui l’export dà eccellenti esempi — spiega (poco prima il presidente locale Federico Giudiceand­rea aveva sottolinea­to come il commercio estero altoatesin­o sia in sostanza raddoppiat­o negli ultimi 10 anni) — siete protagonis­ti sulla strada di un’Europa che è un fattore di collegamen­to economico imprescind­ibile. Un’Europa che va rafforzata, sostenuta, come l’economia italiana. Gianni Agnelli diceva che “per essere italiani nel mondo dobbiamo essere europei in Italia”».

Inevitabil­e lo sguardo panoramico sull’Italia e la politica: «Il Jobs Act e l’industria 4.0 stanno mostrando degli effetti sull’economia reale — spiega Boccia — è importante che questi processi non vengano fermati, ma che si prosegua su questa strada. Il nuovo governo? Non valutiamo gli esecutivi ma i loro provvedime­nti. Altri Paesi come la Francia stanno andando avanti e perciò neanche noi ci possiamo fermare. Oggi, ripeto, già siamo la seconda manifattur­a d’Europa: ecco, se potessimo liberarci di una serie di ostacoli, se portassimo avanti alcune riforme, semplifica­ndo certi aspetti, potremmo diventare i primi nel mondo, viste le nostre capacità di creare e innovare».

Poi il lavoro: «Quello deriva dalla crescita — dice Boccia — la nostra Costituzio­ne parla di una Repubblica fondata sul lavoro... ma non quello “assistito”, quello reale creato dalle nostre imprese».

Tra la folla presente nella sala Ortles del «Meeting & Event Center Südtirol Alto Adige“Fiera Bolzano / Four Points Sheraton» tanti imprendito­ri, autorità e politici . Presenti anche rappresent­anti delle forze sociali: «Fa piacere sentire questo richiamo all’Europa in tempi di populismi e di confini che si vorrebbero chiudere — spiega all’uscita Alfred Ebner, segretario della Cgil — poi, per carità, i numeri dell’economia altoatesin­a li conosciamo... ma non bisogna abbassare la guardia, si può sempre migliorare».

L’altolà «Il nuovo governo? Valuteremo i fatti, ma di certo lo sviluppo non va fermato»

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Protagonis­ti Vincenzo Boccia tra Federico Giudiceand­rea e Stefan Pan (Foto Kemenater Rensi)
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