Boccia avverte «Blocco dei Tir, grave errore»
Il presidente di Confindustria: l’Alto Adige è diventato un’area di processi virtuosi
« Abbiamo bi sogno di un’Europa aperta, i divieti ai Tir sono sbagliati». Vincenzo Boccia critica i divieti imposti al confine. Il leader di Confindustria ha partecipato ieri all’assemblea generale di Assoimprenditori.
BOLZANO «La crescita è la base del benessere e della stabilità: e noi che siamo la seconda manifattura del continente, abbiamo bisogno di un’Europa aperta, dove merci e persone circolino liberamente. I divieti ai Tir sono sbagliati, anche semplicemente quelli notturni. I blocchi e i contingentamenti servono solo ad al lontanare i territori, con il risultato che i centri saranno sempre più centri e le periferie sempre più periferie».
Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia — dal palco dell’assemblea generale di Assoimprenditori Alto Adige, ieri al Mec in Fiera — parla deciso su uno dei tempi locali più caldi. Lo fa ribadendo la filosofia della sua organizzazione («più lavoro, più crescita e meno debito») ma« anche calando lo sguardo sulla terra che lo ospita.
« Da terra di cerniera, di principi, negli anni siete diventati luogo d’incontro e di processi virtuosi — dice — qui sono state firmate e poi portate avanti importanti collaborazioni con il mondo economico tedesco. Siete il “simbolo di un metodo”, quello dell’ascolto e del confronto. È un metodo che a Confindustria piace ed è anche per questo che io torno volentieri qui. Noi di Confindustria non delegittimiamo mai chi la pensa diversamente da noi, perché sappiamo che così delegittimeremmo anche noi stessi».
Davanti ai risultati dell’economia altoatesina, Boccia si è dimostrato lanciato: « Qui l’export dà eccellenti esempi — spiega (poco prima il presidente locale Federico Giudiceandrea aveva sottolineato come il commercio estero altoatesino sia in sostanza raddoppiato negli ultimi 10 anni) — siete protagonisti sulla strada di un’Europa che è un fattore di collegamento economico imprescindibile. Un’Europa che va rafforzata, sostenuta, come l’economia italiana. Gianni Agnelli diceva che “per essere italiani nel mondo dobbiamo essere europei in Italia”».
Inevitabile lo sguardo panoramico sull’Italia e la politica: «Il Jobs Act e l’industria 4.0 stanno mostrando degli effetti sull’economia reale — spiega Boccia — è importante che questi processi non vengano fermati, ma che si prosegua su questa strada. Il nuovo governo? Non valutiamo gli esecutivi ma i loro provvedimenti. Altri Paesi come la Francia stanno andando avanti e perciò neanche noi ci possiamo fermare. Oggi, ripeto, già siamo la seconda manifattura d’Europa: ecco, se potessimo liberarci di una serie di ostacoli, se portassimo avanti alcune riforme, semplificando certi aspetti, potremmo diventare i primi nel mondo, viste le nostre capacità di creare e innovare».
Poi il lavoro: «Quello deriva dalla crescita — dice Boccia — la nostra Costituzione parla di una Repubblica fondata sul lavoro... ma non quello “assistito”, quello reale creato dalle nostre imprese».
Tra la folla presente nella sala Ortles del «Meeting & Event Center Südtirol Alto Adige“Fiera Bolzano / Four Points Sheraton» tanti imprenditori, autorità e politici . Presenti anche rappresentanti delle forze sociali: «Fa piacere sentire questo richiamo all’Europa in tempi di populismi e di confini che si vorrebbero chiudere — spiega all’uscita Alfred Ebner, segretario della Cgil — poi, per carità, i numeri dell’economia altoatesina li conosciamo... ma non bisogna abbassare la guardia, si può sempre migliorare».
L’altolà «Il nuovo governo? Valuteremo i fatti, ma di certo lo sviluppo non va fermato»