Il sollievo della poesia
Oggi, alle 17, presso l’Urban center di Rovereto, sala Kennedy, la professoressa Iris Anna Marchetti presenta «La torre di Babele», raccolta di poesie di Giacomo Paternò. L’accompagnamento musicale è curato da Manuela Paragallo e da Stefano Cattoni. Giacomo Paternò (siciliano, classe 1978) nel 2003 ha conseguito, a Catania, il magistero in scienze religiose, due anni dopo il Baccalaureato presso l’Istituto teologico di Messina. Nel 2007, dopo essersi sposato, si è trasferito in Trentino dove ha iniziato la carriera di insegnante di religione cattolica. Nel 2015 si è laureato, a Trento, in filosofia. Da sempre si occupa dell’organizzazione di eventi d’arte, sia a carattere letterario che musicale. Giacomo Paternò ha già pubblicato due libri: «La lanterna di Diogene» e «Geografia dello spirito». Il poeta, in questo suo ultimo lavoro, ci dice che dal lavacro di empietà che caratterizza l’epoca in cui viviamo ci può solo salvare la poesia, una poesia catartica, portatrice di sollievo, capace di illuminare la coscienza e la verità. Paternò predilige il linguaggio poetico perché, come già disse Alda Merini, è l’unico capace di «bruciare la pesantezza della vita». I suoi libri fanno tornare alla mente un passo dello Zibaldone leopardiano: «Quante grandissime verità si presentano sotto l’aspetto delle illusioni e in forza di grandi illusioni (...)». Durante la presentazione verranno letti alcuni componimenti presenti nella silloge. Carlo Andreatta,