Il profumo intenso del lillà Pianta che cresce ovunque
Ormai i lillà nel mio giardino sono tutti sfioriti. Il loro momento glorioso inizia dall’ultima decade di aprile; fino al quindici maggio il loro profumo riempie l’aria. I colori - una sinfonia di rosa e violetto. Inizia alla fine di aprile la Syringa persica laciniata, il lillà persiano, con una nuvola di pannocchie di fiori viola; poi, lungo una stradina, in rosa, la Syringa x chinensis, il lillà cinese potato a siepe squadrata, cosa che sopporta benissimo, perché ogni anno fiorisce copiosamente. Un altro lillà cinese, lasciato crescere liberamente ai bordi della pedana accanto a un gazebo, ha raggiunto col tempo due metri di altezza, ricadendo con leggera eleganza sopra un impiantito di legno. La Syringa vulgaris della famiglia delle Oleraceae, è una delle essenze più amabili: oltre a profumare come un’odalisca, è robusta e senza pretese come un cavallo da tiro; sopporta la siccità come un cammello. Cresce in qualsiasi terreno, non ha bisogno di cure particolari, si accontenta di un angolo del giardino, cresce indifferentemente fra pietrame o nell’argilla. Ambisce stare al sole. Solo al momento dell’impianto, per partire, ha bisogno di un’ampia buca riempita di buon terriccio e anche di annaffiature regolari nei primi tre, quattro mesi.
Vi sarà poi grata se ogni paio d’anni rimuoverete i rami secchi, diraderete i rami troppo fitti o incrociati; se volete esser pignoli, potrete eliminare anche i fiori secchi: è bene ricordare che il lillà — detto anche serenella — fiorisce sui rami dell’anno precedente. Ci si chiede dunque il motivo per cui oggi nessuno più acquista un lillà; nei giardini ci sono esemplari quasi sempre di età avanzata. I vivaisti hanno ricominciato a produrre varietà nuove, meno pollonanti (unico difetto dei lillà) delle vecchie varietà. Ai tempi di nonna era uso piantare un lillà nelle vicinanze delle finestre del salotto; a maggio restavano aperte più a lungo possibile, per fare entrare l’aria dolcemente profumata. Le serenelle più odorose sono le varietà ottenute da due specie, la Syringa vulgaris e la Syringa
sweginzowii (originaria come molte altre specie dalla Cina, con fiori lunghi quasi due centimetri). Con i fiori di lillà si potrebbe fare un meraviglioso olio profumato: all’olio di mandorle si aggiungono tanti fiori quanti ne stanno nel contenitore. Dopo quindici giorni si filtra, e l’olio si usa per il corpo. Gli ibridi moderni spesso hanno perso buona parte del fascinoso profumo. Perciò val la pena acquistare piante già in fiore. Oppure ottenerne una in autunno dalla radice di una vecchia pianta con fiori belli e profumatissimi. Si coltiva prima in un vaso per tenerla d’occhio, si trapianta dopo un anno.