Sommelier, una poltrona bollente
Il presidente Francesconi lascia ma poi cambia idea: si ricandida con la compagna
Corsa con litigio alla presidenza della sezione Trentino dell’Associazione italiana sommelier (Ais). Le elezioni sono fissate per il 9 giugno. Tutto inizia un anno fa quando il presidente Mariano Francesconi annuncia che non vuole proseguire per il quarto mandato. Scende in campo la vicepresidente Rosaria Benedetti ma un mese fa Francesconi ci ripensa e si ricandida. Disagio nel consiglio.
TRENTO Assomiglia a un roman feuilleton la corsa alla presidenza della sezione Trentino dell’Associazione italiana sommelier (Ais). Le elezioni sono fissate per il 9 giugno e il clima è a dir poco bollente.
Tutto inizia un anno fa, quando l’attuale presidente Mariano Francesconi annuncia che non ha intenzione di proseguire per il quarto mandato. La notizia fa tirare un sospiro di sollievo a tutti quelli che sentivano l’esigenza di un cambiamento e chiedono alla vicepresidente Rosaria Benedetti di presentare la sua candidatura perché sia lei a guidare l’associazione. Poi, un mese fa, il colpo di scena: Francesconi in una seduta del Consiglio fa sapere che, su sollecitazione di alcuni presidenti Ais di altre regioni, ha deciso di candidarsi nuovamente alla guida della sezione Trentino. Se venisse rieletto, alla fine del prossimo mandato avrebbe diretto l’Ais Trentino per 16 anni. «Le reazioni del Consiglio sono state di forte disagio», racconta la sfidante Rosaria Benedetti che, in un primo momento, per non lacerare l’associazione su due fronti, aveva accettato di entrare a far parte della lista elettorale di Francesconi come consigliere, salvo poi decidere di correre da sola: «Conpo, sapevole di non poter disattendere alle istanze di un considerevole gruppo di associati che mi voleva alla presidenza — spiega la sommelier roveretana classe 1953 — ho condizionato il mio appoggio a Francesconi alla condivisione di alcuni obiettivi programmatici, quali la semplificazione dei rapporti con i soci e il recupero di quelli con gli enti istituzionali e con il territorio. Francesconi però ha dato risposta negativa e, nel frattem- ha persino candidato come delegato del Trentino centrale Gyoergyi Fieszl, attuale segretaria dell’associazione e compagna del presidente, la quale, visti i rapporti personali con Mariano, ritengo dovesse tenere una posizione neutra».
Diverso il punto di vista di Francesconi: «Sono io che ho invitato Rosaria a far parte del mio gruppo, perché le rotture non fanno mai bene all’associazione, ma non posso essere io a decidere i ruoli e le deleghe che lei chiedeva, perché quelle sono appannaggio del nuovo consiglio una volta insediato. Credo sia bene che la partita si giochi sui nostri due programmi e non sulle critiche». Benedetti, invece, parla di «chiusura da parte dell’attuale presidente alle istanze di rinnovamento proposte e di una volontà, da parte di Francesconi, di gestire l’Ais Trentino in modo personalistico e familiare». Così la sommelier decide sul filo di lana di presentarsi con una lista autonoma.
Con lei, oltre ai numerosi associati che non si sentono più rappresentati dal presidente in scadenza, si schiera un parterre di sommelier di altissimo livello, che governerebbero con lei durante il suo mandato, tra cui Roberto Anesi, miglior sommelier d’Italia in carica e titolare del ristorante El Pael di Canazei, e Marco Masé, ex presidente dell’Apt di Madonna di Campiglio e proprietario dell’hotel Bertelli nonché del ristorante stellato Il Gallo Cedrone. Con la Benedetti, in lista per il consiglio, anche i degustatori ufficiali Ais Marco Soldi e Walter Forrer, che è anche sindaco di Folgaria. Tra i punti del programma della Benedetti ce n’è uno estremamente importante: il rinnovo dei rapporti dell’Ais Trentino con enti, consorzi, istituzioni, produttori e scuole di formazione. Rapporti che nel corso della presidenza Francesconi, secondo molti, sono andati a deteriorarsi sempre di più.
Francesconi, invece, schiera «una squadra fatta da persone che rappresentano la storicità dell’associazione, come Romano Gnesotto e Gyoergyi Fieszl, e nomi nuovi come Cinzia Armanini, David Tombolato, Fabrizio Zanoni e Giulio Rizzi. Professionisti che non operano nel mondo del vino e per questo hanno più disponibilità di tempo per dedicarsi ad Ais. I miei tre mandati da presidente sono stati anni altalenanti: l’inizio è stato particolarmente difficile, ci sono voluti anni per impostare bene tutto e quando le cose hanno iniziato a girare per il verso giusto è arrivato il momento di crisi, da cui siamo usciti recentemente. Oggi l’associazione è particolarmente viva, possiamo costruire buoni risultati per il futuro, mettendo i nostri 500 soci al centro». Il programma di Francesconi verterà su «7 C, ossia cultura, coinvolgimento, conoscenza, chiarezza, comunicazione, cuore e confronto».
In carica
Non potevo garantire le deleghe e i ruoli che Rosaria mi chiedeva La sfidante
«Dopo aver annunciato il ritiro ha cambiato idea e candidato anche la sua compagna»