La lunga marcia dei Tir Autostrada bloccata Costa: situazione grave
Giornata da bollino nero sull’autostrada. Südtiroler Freiheit: danni per turismo e ambiente
BOLZANO Un’altra giornata campale sull’autostrada del Brennero. Che la situazione sarebbe stata critica era previsto, ciò che non era stato previsto era che il caos si sarebbe esteso a tutte le principali arterie provinciali. In particolare la Bassa Atesina e la valle. «Abbiamo fatto il possibile per ridurre al minimo i disagi nati dal blocco unilaterale deciso dall’Austria» spiega il direttore tecnico di Autobrennero Carlo Costa mentre crescono le proteste delle imprese e anche della politica per l’ennesima giornata di caos.
I week end di fine maggio sono da sempre uno dei momenti più critici dell’anno. Oltre al ponte della festa della Repubblica, c’è la fine delle vacanze del Corpus domini in tutta l’area tedesca. Così l’Austria ha deciso di bloccare tutti i mezzi pesanti sul territorio austriaco per tutta la giornata del 31 marzo. Il risultato sono state lunghe code prima e dopo il blocco. E anche lunedì è prevista una situazione critica
Il governatore tirolese Günther Platter ha giudicato indispensabili simili misure in quanto, nel corso dell’ultimo anno, il traffico sull’autostrada del Brennero è aumentato del 16%. Un incremento che è continuato anche nei primi mes i del 2018 con ol t re 200mila mezzi pesanti che transitano ogni mese. Così il Tirolo ha deciso di dare il via prima contingentamento e poi al blocco totale. Una misura che ha fatto infuriare le imprese e che ha fatto collassare la rete autostradale anche in Italia. Le autorità tirolesi però si sono sempre difese sostenendo che senza il contingentamento sarebbe peggio.
Ieri in ogni caso è stata una giornata campale e infatti era indicata con il bollino nero. Sull’A22 ci sono state code da Carpi, in corrispondenza dell’allacciamento con l’A1, nella zona di Affi e anche nella valle dell’Adige. All’altezza di Rovereto, in Bassa Atesina e pure in alta valle Isarco.
«Con il blocco in Austria migliaia di mezzi pesanti si sono fermati nelle aree di sosta e sono ripartiti appena è finitolo stop. Noi abbiamo fatto il possibile per gestire la situazione e ridurre al minimo i disagi che nascono da questa decisione unilaterale dell’Austria. Posso dire che è andata meglio delle altre volte» spiega Costa ricordando che ieri sull’A22 hanno viaggiato qualcosa come 8mila tir e 80mila auto.
Le proteste per le code arrivano da ogni parte, non solo dal mondo economico ma pure dalla politica. «Ancora una volta sull’autostrada si sono verificate code lunghissime. Questo è un danno per il turismo e anche per la salute dei cittadini» attacca il consigliere di Südtiroler Freiheit Sven Knoll che chiede un concetto comune per gestire la mobilità nell’Euregio. «Occorre una management di crisi comune, tariffe unitarie per scoraggiare il traffico deviato e il contingentamento dei tir per incentivare il trasferimento del traffico su rotaia» aggiunge Knoll.
Da qui alla fine dell’anno i blocchi verranno ripetuti almeno una decina di volte. Le date sono già state fissate, tutte in corrispondenza dei giorni più caldi. Finora l’Austria è andata avanti da sola, il 12 giugno a Bolzano è in programma un vertice per definire le azioni comuni. In teoria dovrebbero esserci i ministri di Italia, Austria e Germania ma non c’è ancora l’ufficialità.
Il trend Nell’ultimo anno i transiti al valico sono aumentati del 16 per cento Il manager Migliaia di mezzi pesanti sono ripartiti appena è finito lo stop alla circolazione Difficile gestirli tutti Knoll Occorrono tariffe unificate per scoraggiare chi effettua deviazioni e incentivare il trasporto sulla ferrovia