Autisti sull’orlo di una crisi di nervi «I blocchi? Creano soltanto stress»
Nel piazzale davanti BOLZANO alla Fercam, le file di camion in attesa di caricare sono molte. Tra visi distrutti dalla fatica e da ore di sonno perse, spunta anche qualche sorriso. A dominare le conversazioni è il tema dei blocchi predisposti dall’Austria. Per alcuni, soprattutto coloro che vengono dall’Europa dell’Est e che della tratta Brennero – Innsbruck non sono degli habituè, la questione blocchi è un fulmine a ciel sereno. Una spada di Damocle che aggiunge ore di fatica alla già tanta fatica.
Una scelta che, come si evince dalle parole rassegnate di molti autotrasportatori, pagano soprattutto loro, il vero anello debole del sistema.
A spiegare quello che stanno vivendo i camionisti in questo ultimo periodo è Mario, 62 anni, di cui 40 passati a fare la spola tra le autostrade italiane e quelle del resto d’Europa: «Il 25 aprile ho impiegato una giornata intera per venire da Irschenberg a Bolzano. È una situazione insostenibile. Per fare quel tratto di strada basterebbero 3 ore. Sarebbero da eliminare i blocchi notturni e quelli previsti nei giorni festivi. Questi blocchi ci creano grandi stress psicologici insopportabili – denuncia Mario —. Questo stress ci porta poi a commettere infrazioni. Anche il divieto di sorpasso la notte sull’autostrada del Brennero a che serve? Ormai il lavoro di camionista è cambiato. È cambiata la nostra vita. È tutto molto faticoso e non si guadagna più così tanto».
A sottoscrivere ogni singola parola del collega è Franz, altoatesino di 48 anni, che da ormai 25 anni trascorre le sue giornate alla guida del suo camion. In 25 anni giura di averne viste tante, ma quello che più lo turba è la crescente burocrazia: «Per ogni stiva la legge impone di mettere 15 stringhe. C’è troppa burocrazia». Del problema traffico però, Franz dà anche un’altra lettura: «Il vero problema è la questione del gasolio. In Austria il gasolio costa 1 euro e 20. Su serbatoi di 1500 litri il risparmio arriva a 500 euro».
Così, in tempi di crisi e di margini di guadagno ridotti all’osso, sono in molti i trasportatori che decidono di allungare di qualche chilometro sulla tabella di marcia per fare una tappa rifornimento in Austria. «Questo è senz’altro un fattore che aumenta il traffico – commenta Franz –. Anche chi deve andare in un’altra direzione spesso decide di passare per l’Austria e il Brennero dove il gasolio costa meno».
Ad essere più diplomatico sulla questione blocchi dei tir è Vali, autotrasportatore rumeno di 54 anni, che da oltre 25 anni frequenta la tratta del Brennero: «Se la legge prevede dei blocchi, noi li rispettiamo. Certo, una volta che i camion vengono fermati, questi poi ripartiranno tutti alla stessa ora, creando inevitabilmente una lunga colonna fatta di soli camion e camper. Partiamo tutti alla stessa ora, intorno alle 5 di mattina, anche perché la notte in Austria il pedaggio costa il doppio, fino a 70 euro».
«Il lavoro è faticoso ma mi piace — commenta invece Robert, che dall’Ungheria è venuto a caricare a Bolzano per ripartire immediatamente alla volta della Repubblica Ceca — Lavoro tutti i giorni per dieci ore al giorno. Disagi? Non ne ho incontrati».
E la ferrovia? «Spesso mancano le infrastrutture e il trasporto costa molto di più» avverte Simic, autista di origine croata.