CRISTINA DONÀ
Il concerto La cantante aprirà «Lagorai d’Incanto» con Saverio Lanza «Presenterò Canzoni in controluce. Nel 2019 il nuovo disco di inediti»
Le Canzoni in Controluce di Cristina Donà apriranno il 1° luglio al Laghetto delle Prese di Roncegno Lagorai d’Incanto. La cantautrice lombarda torna in Trentino per un appuntamento speciale che la vedrà assieme al musicista e produttore Saverio Lanza riarrangiare il suo repertorio in versione minimale per mettere in particolare evidenza la voce. Una voce che nel caso di Cristina Donà diventa strumento e non solo perché sa simulare alla perfezione il suono della tromba. Dagli esordi nel segno del rock di Tregua (1997) Donà ha pubblicato una serie di dischi importanti e sempre molto originali come Nido (1999) e Dove sei tu (2003) fino ai più recenti Torno a casa
a piedi (2011) e Così vicini (2014) che hanno segnato l’inizio del sodalizio artistico con Lanza. Il concerto si terrà in orario mattutino alle 11 e in caso di pioggia sarà spostato a Casa Raphael (ore 17): l’apertura è affidata alla cantautrice trentina Caterina Cropelli, che già aveva aperto il concerto di Cristina Donà il 9 marzo al teatro di Belluno. Ingresso libero.
Questo suo progetto è partito in teatro: avrà nuove forme all’aperto?
«Canzoni in controluce riguarda un aspetto del mio proporre la musica dal vivo a cui tengo molto: i primi vagiti delle mie canzoni sono sempre scarni e minimali e per lo più le idee nascono in solitaria. Assieme a Saverio ho voluto riproporre una parte del mio repertorio così come è nato, per voce e chitarra: la voce quindi ha uno spazio maggiore essendoci meno strumenti ad accompagnarla. Siamo partiti in teatro ma probabilmente all’aperto certe mie canzoni, che spesso sono state composte in montagna dove vivo da 25 anni, si amplificano e acquistano nuove sfumature».
A proposito di repertorio, a quali canzoni ha pensato per questo progetto?
«C’era l’imbarazzo della scelta ma ho puntato su quelle che in qualche modo sono legate alla natura e al territorio che le ha ispirate. Mi rendo conto che il paesaggio montano è ormai parte di quello che sono, ho bisogno di vedere delle salite. Comunque saranno toccati tutti i miei dischi con almeno una o due canzoni, non solo gli ultimi due scritti assieme a Saverio. Sono
affezionata a queste canzoni e mi piace riproporle tanto più quando c’è la libertà di scegliere non avendo un disco in promozione».
A quando un nuovo disco di inediti e quale direzione prenderà?
«Sto continuando a scrivere assieme a Saverio e molto probabilmente il disco sarà pronto per il 2019 anche se ancora non c’è una data. In quest’ultimo periodo avevo bisogno di dedicarmi alla famiglia e a progetti un po’ diversi ma sono contenta di aver trovato una strada per mettere in musica e parole qualcosa che mi corrisponda e che sia significativo. Dal punto di vista musicale in fase di produzione mi piacerebbe sperimentare sonorità più legate alle nuove tecnologie: un’avventura che non ho affrontato nei dischi precedenti». È già passata dai Suoni delle Dolomiti: che ricordo ha?
«La prima volta è stata nel 2004 e ho suonato sotto il sole cocente mentre la seconda purtroppo dovevo essere sotto le torri del Vaiolet ma ha diluviato: quindi mi è rimasto un po’ il magone di aver suonato sotto un tendone».