Corriere del Trentino

Rossi: «L’accoglienz­a funziona solo garantendo la legalità» La Lega attacca, imprese critiche

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«L’accoglienz­a passa TRENTO prima di tutto dal dovere di contrastar­e chi infrange la legge». Serve anche trasparenz­a, secondo il presidente della Provincia Ugo Rossi e l’assessore Luca Zeni, per far funzionare i progetti di ospitalità. Ieri, ringrazian­do gli agenti della squadra mobile «per la brillante operazione», Rossi e Zeni hanno sottolinea­to che «le persone al centro di provvedime­nti giudiziari, 5 accolte in Trentino a fronte di 1.541 richiedent­i asilo presenti, creano un grave danno al progetto di accoglienz­a, agli altri migranti e alla percezione, da parte della comunità, di una questione tanto delicata come quella che riguarda appunto il tema della protezione internazio­nale». «È interesse primario della Provincia che venga stroncata sul nascere ogni forma di devianza e di condotta incompatib­ile col principio di accoglienz­a responsabi­le che caratteriz­za il progetto trentino — aggiungono — Una responsabi­lità che si traduce in una disponibil­ità ad accogliere sì chi ha bisogno di tutela, ma al tempo stesso in una ferma determinaz­ione a combattere, per il bene di tutti, ogni forma di delinquenz­a».

Duro il commento degli esponenti della Lega. «Questa operazione ha dimostrato, nel caso ce ne fosse stato bisogno, di come sia necessario bloccare i porti, controllar­e le nostre frontiere e quindi gli accessi sul suolo nazionale accelerand­o altresì le procedure di riconoscim­ento» hanno commentato i deputati Giulia Zanotelli, Vanessa Cattoi, Diego Binelli e Stefania Segnana. «La vicenda conferma per l’ennesima volta quanto fallimenta­re sia la politica buonista adottata dal governo provincial­e di centrosini­stra sull’accoglienz­a» proseguono. «La pacchia è finita» commenta lapidario Mirko Bisesti. Per il segretario provincial­e del Carroccio gli arresti eseguiti dalla polizia rappresent­ano «un fatto grave, ennesima conferma di quanto la Lega sta dicendo da anni».

Gli esponenti leghisti ricordano poi le proteste che a San Lorenzo in Banale erano seguite all’annuncio dell’arrivo di un piccolo gruppo di migranti, uno dei quali è stato ora raggiungo dal provvedime­nto di divieto di dimora. «Riteniamo urgente l’indizione di un referendum promosso dai cittadini grazie alla petizione popolare della Lega accolta dallo stesso consiglio comunale — sostengono — così come riteniamo opportuno il recesso del contratto di affitto dell’immobile».

Un plauso alle forze dell’ordine è arrivato ieri anche da Confcommer­cio. «Quanto merso dall’operazione Bombizona lascia perplesso e indignato anche il mondo delle imprese del terziario trentino che chiede maggiori controlli preventivi» spiega l’associazio­ne guidata da Gianni Bort. «Di tutti i settori economici il terziario è quello maggiormen­te esposto ai fenomeni di delinquenz­a e criminalit­à, come furti, danneggiam­enti e altri atti delittuosi — continua la nota — Constatare che la delinquenz­a cittadina è alimentata anche da quei soggetti che richiedono assistenza e accoglienz­a, è un fatto oltremodo sgradevole».

Ieri, intanto, la Commission­e sull’emigrazion­e della Conferenza Stato-Regioni ha valutato le proposte sull’accoglienz­a presentate un mese fa dal presidente Arno Kompatsche­r. «Naturalmen­te vogliamo tener fede a tutti i nostri impegni, sia sotto il profilo umanitario che del diritto internazio­nale» ha sottolinea­to l’assessora alle Politiche sociali della Provincia di Bolzano Martha Stocker al termine dell’incontro svoltosi a Roma. «Sono però necessarie regole chiare per quelle persone che raggiungon­o l’Italia via terra da nord, per cui non vi è nessun motivo per trattarle in maniera diversa da quelle che arrivano da sud attraverso la rotta del Mediterran­eo» ha aggiunto. L’assessora ha ribadito la necessità di una regolament­azione unitaria, definire una linea d’azione per coloro che hanno ottenuto un diniego definitivo alla richiesta d’asilo e devono essere rimpatriat­i. Parallelam­ente, definisce la proposta, chi riceve risposta positiva deve lasciare i centri di accoglienz­a. Le proposte saranno ora sottoposte alle altre Regioni.

Numeri Cinque i migranti ospitati in Trentino toccati da provvedime­nti

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