Frontiere-Grenzen, Janeczek tra i giurati
L’edizione 2019 del concorso letterario vedrà la partecipazione della vincitrice dello Strega
«Helena Janeczek sa rovesciare con una frase l’enfasi della tristezza che impera in questa Italia del cambiamento, che non solo non cambia niente, ma condanna il Paese a un immobilismo fatto di odio, razzismo e diffidenza. La sua vittoria ci dice che l’Italia può cambiare, se solo lo desidera. Dalla letteratura è arrivato un segnale. Ora sta a tutti noi seguirlo».
La scrittrice italo-somala Igiaba Scego conclude così, con questo invito, il suo articolo su «Internazionale» all’indomani della vittoria di Helena Janeczek al 72° Premio Strega, avvenuta il 5 luglio scorso con il romanzo «La ragazza con la Leica» (Guanda). Un invito che dovrà certamente travalicare i contesti culturali e arrivare dritto al cuore della società.
Intanto è grande la gioia degli organizzatori di «Frontiere - Grenzen», il premio letterario biennale e bilingue delle Alpi coordinato dall’associazione culturale La bottega dell’arte, in collaborazione con le biblioteche di Primiero e Canal San Bovo e l’associazione Scrittori sudtirolesi: l’edizione del 2019, la decima, vedrà difatti la partecipazione di Helena Janeczek come membro della giuria. La scrittrice, residente in Italia da oltre trent’anni ma nata a Monaco di Baviera nel 1964 da genitori ebreo-polacchi scampati ad Auschwitz, affiancherà quindi Carlo Martinelli (presidente), Pietro De Marchi, Lisa Ginzburg e Stefano Zangrando nella scelta dei racconti vincitori; succederà in questo ruolo ad altri grandi scrittori quali Joseph Zoderer, Carmine Abate, Alessandro Tamburini e Peter Oberdorfer.
Frontiere-Grenzen è un premio letterario a tema libero per racconti brevi che nasce nel 2001 «con l’intenzione — si legge sul sito — di offrire a chi vive nelle province di Trento, Bolzano e Belluno la possibilità di esprimere e descrivere le pulsioni profonde di queste terre. Luoghi vicini geograficamente e con territorio montano simile, che hanno visto però affermarsi nella storia culture e lingue differenti, quali quelle ladine, venete, italiane e tedesche. Nelle ultime due edizioni — continua — grazie alla preziosa collaborazione della Convenzione delle Alpi il Premio ha potuto estendere la partecipazione a tutti i residenti dei Paesi alpini facenti parte del territorio della Convenzione delle Alpi (regioni di otto Stati: Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Monaco, Slovenia e Svizzera) e della Provincia di Trieste».