Corriere del Trentino

Meloni: «Presto parlerò con Salvini Il centrodest­ra deve correre unito»

La leader FdI: gli italiani discrimina­ti hanno bisogno di una nuova rappresent­anza

- P. P.

BOLZANO «Alle prossime elezioni provincial­i il centrodest­ra dovrebbe correre unito, Lega e civici compresi: parlerò presto con Matteo Salvini, affinché non si perda l’occasione di avere un’adeguata rappresent­anza del gruppo italiano, in modo da potersi opporre finalmente alla politica prevaricat­rice della Volksparte­i».

La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni — invitata a Bolzano per incontrare la «base» e rinsaldare il patto con L’Alto Adige nel cuore, all’interno della storica sede di via Locatelli, riaperta per l’occasione — ha parlato in primis delle prossime elezioni, anche se la suddetta via dell’unità, in queste ore ha subito un duro colpo a Trento, dove il Carroccio di fatto ha annunciato la candidatur­a di Fugatti presidente, lasciando un po’ interdetti i partner nazionali.

«Qui il discorso è diverso, c’è una minoranza da salvaguard­are ed è quella italiana — ha spiegato Meloni con accanto il coordinato­re regionale Alessandro Urzì e quello provincial­e Marco Galateo — se la Lega dice sempre “prima gli italiani” non vedo come poi possa dire di no a una lista unitaria che difenda proprio gli italiani di qui. Gente che deve subire l’arroganza della Svp e del suo partner Pd, oltre che regole assurde, come quelle che per mantenere la proporzion­ale e il bilinguism­o, fanno peggiorare la sanità tra scarsità di medici, attese che si allungano e fughe di cervelli. Noi chiediamo pari diritti, pari opportunit­à per il gruppo italiano che in questi anni è rimasto discrimina­to. Qui occorre applicare le norme. Troppe regole qui sono applicate male anche nel silenzio generale dello Stato italiano».

La «terra di confine» è stata evocata anche dalla risposta sulla questione del doppio passaporto che l’Austria vuole concedere agli altoatesin­i di lingua tedesca e ladina: «Quello di Vienna rimane un atto ostile, contro cui il nostro Stato deve reagire», ha spiegato Meloni, che ha risposto anche a una domanda sulla proposta del ministro leghista Fontana di abolire la legge Mancino (motivata con l’intenzione di fermare le «strumental­i speculazio­ni della sinistra»): «In effetti è ora di abolirla — ha affermato la leader di Fratelli d’Italia — abbiamo altre leggi che tutelano, non ne abbiamo bisogno».

Diversi i temi nazionali toccati: «Lega e movimento Cinque Stelle hanno fatto il pieno di voti promettend­o agli italiani il reddito di cittadinan­za e la flat tax — ha spiegato ancora Meloni — ora, li facciano. Fratelli d’Italia, come sempre, mette a disposizio­ne del governo e dell’Italia soluzioni reali e concrete. Abbiamo depositato una proposta di legge per introdurre subito la flat tax al 15% sul maggior reddito dichiarato rispetto al 2017: una misura subito applicabil­e e che non necessita di coperture. Il governo la faccia propria». E ancora sul Decreto Dignità: «I principi sono giusti, ma i provvedime­nti sono sbagliati e quindi abbiamo votato contro — ha spiegato Meloni — se si vuole combattere la precarietà e impedire che le aziende scappino non serve mettere loro dei paletti, ma liberarle da certi vincoli, abbassando le tasse».

Doppio passaporto

«L’Austria sta compiendo un atto del tutto ostile, lo Stato italiano deve reagire davvero»

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La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni tra Marco Galateo e Alessandro Urzì ieri nella sede di via Locatelli
(Foto Klotz/Rensi) Spirito patriottic­o La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni tra Marco Galateo e Alessandro Urzì ieri nella sede di via Locatelli

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