Auto incendiata, ventenne denunciato
Pergine: ha agito per rabbia. «Parcheggi pubblici, no a soste permanenti»
TRENTO Ha un volto e un nome il presunto piromane che l’altra notte ha incendiato l’auto di un marocchino parcheggiata nell’area di sosta pubblica sotto la stazione intermodale di Pergine Valsugana. Si tratta di un ventiquattrenne italiano. Avrebbe agito per rabbia, non tanto con il povero proprietario della vettura, che aveva parcheggiato l’auto per intraprendere un viaggio di qualche mese in Marocco, ma con quel «sistema», ai suoi occhi ingiusto, di utilizzare i parcheggi pubblici come aree di sosta permanente.
Lunedì notte il giovane avrebbe così preso la tanica di benzina, l’accendino e ha appiccato il fuoco. L’allarme era scattato attorno alla mezzanotte, il garage interrato è dotato di impianto splinker, altrimenti l’incendio sarebbe stato più disastroso. Un passante aveva notato il fumo uscire dal parcheggio e aveva chiamato i vigili del fuoco. Le fiamme erano state spese subito e i carabinieri della compagnia di Borgo Valsugana si erano messi al lavoro. L’episodio aveva scatenato un po’ di scalpore allarmando la popolazione. In un primo momento si era pensato a una vendetta, forse un regolamento di conti tra il piromane e il proprietario dell’auto, ma l’analisi scrupolosa degli indizi raccolti hanno portato al ventenne perginese. L’uomo già in passato aveva espresso forte dissenso contro la «cattiva abitudine» di alcuni automobilisti di lasciare il proprio mezzo parcheggiato per lungo tempo nelle aree di sosta pubbliche e di fronte ai carabinieri è crollato. Ha ammesso di aver agito per rabbia perché «i parcheggi pubblici non devono essere utilizzati come aree di sosta permanenti» ha detto. Il giovane, che è stato denunciato, ha spiegato ai carabinieri doveva aveva acquistato la tanica benzina e il mezzo utilizzato per la fuga. Ora dovrà rispondere dell’accusa di incendio doloso e risarcire i danni.