Bruciato il ripetitore della Wind Volano, sospetti sugli anarchici
Trovata una scritta di matrice insurrezionalista. L’allarme nella notte
TRENTO «Libertà per gli anarchici dell’Op Scripta manent». Vernice nera, caratteri in stampatello, alcune lettere sono state ripassate più volte o forse corrette. Il messaggio, impresso su un muro poco distante dal ripetitore, lascia pochi dubbi. Non è facile risalire al periodo in cui è stato scritto, ma è difficile non fare un collegamento. L’obiettivo, poi, e il fanno pensare sempre a loro: gli anarchici. La stessa matrice dell’attentato incendiario sul
Il precedente
Un anno fa l’attentato incendiario sul Finonchio, a luglio distrutto un bancomat
Finonchio, ai danni del ripetitore Rai e Vodafone, di poco più di un anno fa, era il 7 giugno 2017.
I carabinieri al momento non si sbilanciano, ma non si esclude la pista anarco insurrezionalista. Si dovranno aspettare le indagini dei periti dei vigili del fuoco del corpo permanente e dei carabinieri della compagnia di Rovereto per chiarire la matrice del nuovo attentato incendiario che si è verificato la scorsa notte. Al lavoro ci sono anche Il ripetitore della Wind bruciato la scorsa notte a Volano. Non si esclude la pista anarcoinsurrezionalist a. Su un muro poco distante è stata trovata una scritta di chiara matrice anarchica i carabinieri del nucleo investigativo di Trento.
L’allarme è scattato poco dopo le cinque del mattino. Sono stati alcuni passanti a notare le fiamme. Tempestiva, una squadra di volontari di Volano è intervenuta sul posto e ha domato le lingue di fuoco. Le fiamme hanno interessato un cavo e poi si sono propagate bruciando anche la scatola che custodisce i collegamenti. Sul posto in pochi minuti sono arrivati anche i carabinieri della compagnia di Rovereto e i colleghi della scientifica che hanno effettuato i rilievi tecnici. Al momento non sarebbero state trovate tracce evidenti di sostanze infiammabili o di inneschi che avrebbero dato origine all’incendio, ma i vigili del fuoco e i carabinieri hanno prelevato del materiale, che sarà analizzato, per capire che cosa è stato utilizzato per appiccare l’incendio.
Per i carabinieri tutte le ipotesi restano aperte, ma è difficile pensare a una mano diversa da quella anarchica. Solo pochi giorni fa, il 25 luglio, è stato preso di mira il bancomat della filiale di Unicredit di piazza Rosmini a Rovereto. Un ordigno rudimentale posizionato davanti all’istituto ha fatto saltare il bancomat. Anche in questo caso l’ipotesi più accreditata resta quella anarchica. Lungo la parete dell’edificio, sul lato di via Orefici, è stata infatti trovata una scritta «Afrin Libero», già apparsa sull’edificio di un altro edificio della città alcune settimane fa.