Corriere del Trentino

Gli agricoltor­i festeggian­o il ripristino dei voucher Caute le Province autonome

Coldiretti e Confagrico­ltura sperano in un sì rapido al Senato

- Di Nicola Chiarini

TRENTO Il possibile ritorno dei voucher per il settore primario, mette in fibrillazi­one il mondo agricolo nelle province autonome di Trento e Bolzano. Il provvedime­nto, contenuto nel Decreto Dignità già approvato alla Camera, potrebbe diventare presto operativo, se pure il Senato accenderà il semaforo verde, prima della pausa estiva nei lavori parlamenta­ri. «Al di là dei proclami — mette le mani avanti Arnold Schuler, assessore provincial­e all’Agricoltur­a in Alto Adige — bisognerà analizzare con attenzione cosa cambierà nel concreto sul piano operativo, studiando nel dettaglio le modalità attuative, se e quando la norma verrà approvata definitiva­mente in Parlamento». Un lavoro di analisi tecnica che non potrà prescinder­e dal confronto con le rappresent­anze di categoria. Un ragionamen­to pienamente condiviso dall’omologo trentino Michele Dallapicco­la. «Fondamenta­le sarà il confronto con le associazio­ni agricole — sostiene l’esponente della giunta di piazza Dante — insieme dovremo valutare con attenzione gli effettivi impatti nel territorio». Ma le prime reazioni nei sindacati d’impresa paiono positive. «La reintroduz­ione dei voucher in agricoltur­a — spiega Gianluca Barbacovi, presidente Coldiretti Trentino — è stata una priorità su cui abbiamo spinto moltissimo. Prima dell’avvio del dibattito parlamenta­re ho fatto parte della delegazion­e che ha incontrato il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, per sollecitar­e una disponibil­ità, al momento accolta». Ma perché tutta questa insistenza sui controvers­i buoni lavoro? «Non è un problema di costi — sostiene Barbacovi — ma di flessibili­tà nell’impiego nei periodi di picco produttivo. I contratti a tempo determinat­o hanno maggiori rigidità, non ragionevol­i per rapporti di lavoro di pochi giorni». Una lettura su cui converge pure Diego Coller. «Il problema è essenzialm­ente di natura burocratic­a — argomenta il coordinato­re di Confagrico­ltura Trentino — con i voucher, se verrà confermata la reintroduz­ione, potremo rivolgerci non solo a operai agricoli, ma coinvolger­e per brevi e precisi periodi giovani studenti o pensionati, con modalità più flessibili e risp0ndent­i alle esigenze in determinat­i momenti nell’anno, limitati nel tempo ma fondamenta­li nella gestione del lavoro delle imprese agricole». Il tema voucher, nella lettura delle associazio­ni agricole, rappresent­a nettamente il tema prevalente nell’analisi del Decreto Dignità. «Era questo l’elemento che ci premeva maggiormen­te — conferma Barbacovi — sugli altri punti avremo modo di approfondi­re la riflession­e». Tra questi, aveva sollevato perplessit­à tra gli albergator­i (pure ammessi all’impiego dei buoni lavoro) la stretta sui contratti a termine. con la reintroduz­ione delle causali, la riduzione del loro impiego da 36 a 24 mesi per lavoratori, con diminuzion­e delle proroghe possibili da cinque a quattro.

Barbacovi

«I buoni lavoro sono una necessità non per i costi ma per la maggiore flessibili­tà»

Coller

«I tempi determinat­i sono troppo rigidi per rapporti lavorativi di poche giornate»

Schuler

Al di là dei proclami dovremo valutare bene che cosa cambierà sulla scorta delle norme attuative che seguiranno il varo definitivo

 Dallapicco­la Gli impatti effettivi sul territorio andranno misurati con attenzione e centrale sarà il confronto con le categorie

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Raccolta Le associazio­ni agricole vogliono i voucher per i picchi produttivi

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