Futuro di Trento Nord Biasioli indica la strada «Città senza periferie»
«Presto sblocco per le ex Opel e Tecnoplastica, più dura per Sloi e Carbochimica»
TRENTO Procedere per picc0li passi. Altra strada non c’è, secondo Paolo Biasioli, per definire il futuro di Trento Nord, con l’obiettivo prioritario di connettere il comparto, incardinato attorno all’asse di via Brennero, al centro storico. E il vicesindaco, delegato all’Urbanistica, volge al positivo le sollecitazioni del presidente di Italia Nostra Trentino, Beppo Toffolon (vedi pezzo di spalla), con un’avvertenza. «Bisogna essere realisti — sostiene l’assessore comunale — un conto sono le valutazioni generali, talvolta utopistiche. Altra cosa è la misura di ciò che si può realizzare nel breve periodo, di quanto si può disporre nel medio termine o, ancora, di quanto che è oggetto di una pianificazione di prospettiva».
Assessore Biasioli, i critici osservano che Trento Nord è satura di supermercati, a scapito di tutte le altre attività
«Il tema è presente nel dibattito dal 1989, quando il progetto Vittorini, realizzato solo in parte, prospettava una via Brennero alberata e con funzioni miste, non limitate al solo commercio. L’attuazione, però, deve fare i conti con le dinamiche economiche in cui, l’investimento commerciale è volano di recupero. Bisogna
leggere i processi nel loro complesso, prendendo atto anche dei passi avanti che, materialmente, sono stati condotti».
Cioè?
«Prendiamo l’ultimo insediamento sull’ex Euromix da parte di Lidl. Era un immobile abbandonato, divenuto rifugio per persone in difficoltà.
L’intervento dei privati ha consentito di sanare quella ferita, con la creazione di un parcheggio e l’allargamento della pista ciclabile. Un discount ha un tempo di rientro dell’investimento iniziale, stimato in circa quindici anni, passati i quali si può riflettere su nuove destinazioni. Non è un tempo incongruo, se si pensa che il piano Busquets, ideato nel 2001, si avvia ora ad avere progressiva attuazione. Presto le cose procederanno pure per ex Tecnoplastica ed ex Opel, quest’ultima acquisita da Poli».
Quali investimenti farà il Comune su Trento Nord?
«Abbiamo messo già in campo tre milioni di euro per dare corpo al recupero dell’ex Atesina. Acquisiremo l’area dalla Provincia con una permuta di valore superiore ai dieci milioni che ci porterà a ricevere ex Arcese e San Vincenzo per il nuovo ospedale, cedendo l’ex scalo Filzi, necessario a realizzare l’interramento della ferrovia pensato proprio da Busquets e che servirà a rendere Trento Nord appetibile, ricucendo via Brennero al centro cittadino. Vorrei riuscire a finalizzare anche le partite Sloi e Carbochimica, ma qui il nodo è più intricato. Se si sbloccherà la partita del bando ministeriale per la riqualificazione del complesso di Santa Chiara, con l’arrivo del finanziamento previsto di diciotto milioni, si metterebbero in circolo risorse utili a procedere con passo più spedito. Pensiamo a una città senza periferie».