«Maestri esclusi, applicata la legge»
Replica al Delsa. Consiglio di Stato: giudici scelti dal presidente
TRENTO Non è loro costume difendersi sulla stampa o entrare nel merito delle polemiche. I giudici, in quanto tali, parlano con le sentenze. Ma questa volta i sospetti sulla terzietà del giudice sollevati dal sindacato Delsa e dal consigliere provinciale di Agire, Claudio Cia, non sono passati sotto silenzio.
La risposta è arrivata direttamente dall’ufficio stampa del Consiglio di Stato. «Fatta salva ogni iniziativa del magistrato interessato — si legge in una nota — si precisa che la composizione delle sezioni del Consiglio di Stato è stabilita annualmente dal Presidente del Consiglio di Stato, così come la composizione dei collegi alle singole udienze è predeterminata dal Presidente titolare della Sezione semestralmente o annualmente».
Mauro Pericolo (Desla) e Cia, avevano puntato l’indice contro un convegno del 2016 dal titolo «1986-2016 Trent’anni del Trga di Trento—funzione nomofilattica e integrazione delle fonti», che si era svolto nel palazzo della Provincia. L’evento era stato organizzato dal giudice — «subentrato nel procedimento a un altro magistrato», hanno sottolineato Cia e Pericolo — che ha firmato la recente sentenza con la quale è stata decretata l’esclusione dei diplomati magistrati trentini, ribaltando precedenti ordinanze. «La sentenza n.4939 del 2018, in materia di esclusione dai concorsi dei diplomati magistrali — chiarisce il Consiglio di Stato — confermando la sentenza del Tar del Trentino, chiarisce in motivazione di conformarsi alla sentenza 11 del 2017 dell’Adunanza plenaria che ha risolto un contrasto giurisprudenziale sull’interpretazione della normativa in materia; i cui principi devono trovare applicazione anche nella legislazione della Provincia di Trento.