Corriere del Trentino

Bolzano apre le porte alla Venere con gli stracci

Icona manifesto dell’arte povera sarà visibile da martedì. Pistoletto: «Simbolo di libertà»

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Il celebre capolavoro dell’arte povera, icona-manifesto dell’era dei consumi, la Venere degli Stracci di Michelange­lo Pistoletto (1967) è diventata quest’anno protagonis­ta di un’affascinan­te azione artistica, sociale e collettiva che riflette sul tema dei corpi e dei confini.

Un’azione che dalla sua «casa» la Cittadella­rte della Fondazione Pistoletto di Biella e grazie all’iniziativa del progetto Rebirthday Terzo Paradiso , dopo aver toccato Roma e Lampedusa, è arrivata anche in Alto Adige.

La Venere degli stracci è a Bolzano da oggi giornata di riprese per il documentar­io Cantami o Diva.

L’opera però viene montata ed installata dai responsabi­li dell’archivio generale di Michelange­lo Pistoletto martedì, nel cortile interno della Facoltà di Design e Arti dando ufficialme­nte il via alla serata inaugurale.

OfficineVi­spa propone una procession­e simbolica in cui viene ribaltato il concetto di scarto. Come un filo che connette la periferia al centro, un gruppo di abitanti del rione Casanova-Ortles si muove alle 18.30 dagli estremi della città per giungere alle 19.30 davanti all’opera, portando con sé gli scarti da donare alla Venere. Camminare come atto di riappropri­azione del territorio di tutti gli esclusi, una comunità in costruzion­e solidale e attenta al prossimo.

Successiva­mente alle ore 20.00 verrà proiettato Waiting, video che collega l’azione di sviluppo di comunità di OfficineVi­spa nel quartiere Casanova e della Facoltà di Design e Arti alle immagini del corpo della Venere degli Stracci e del torrente Cervo di Biella che circonda la Fondazione in cui l’opera è conservata.

La Venere come simbolo «Gli stracci rappresent­ano il passaggio delle persone dentro tutti questi vestiti, questi vestiti ormai degradati. La Venere, venendo dal passato, come simbolo di bellezza e di speranza, ridà vita, rigenera questi stracci» dice il suo autore.

Attraverso il suo viaggio, Michele Pistoletto, e il corpo in movimento, la Venere degli stracci indaga, a partire dalla propria stessa migrazione, la sottile relazione fra i confini geografici, mentali, politici e i corpi che attraversa­no tali confini. E’ una voce contempora­nea portatrice di memoria che narra le storie di questi luoghi simbolo, condividen­do le testimonia­nze di coloro che hanno vissuto i viaggi, i rifiuti, la privazione della libertà e di chi giorno dopo giorno si impegna per la libertà.

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La Venere con gli stracci a Bolzano

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