Corriere del Trentino

Sicurezza, rivolta degli ispettori «Turni infiniti»

Fenalt proclama lo stato di agitazione. «Estremo disagio e malessere» Da metà settembre «buchi» nelle ore di reperibili­tà. Da ottobre lo stop

- di Enrico Orfano

Gli ispettori del lavoro dell’Uopsal dichiarano guerra all’Azienda sanitaria: turni infiniti, scarsa sicurezza, responsabi­lità alte non riconosciu­te. Il sindacato Fenalt apre lo stato di agitazione.

TRENTO Gli ispettori del lavoro dell’Uopsal hanno proclamato lo stato di agitazione contro l’Azienda sanitaria. Si parte da una «situazione di estremo disagio e di malessere organizzat­ivo, acuita da palesi violazioni contrattua­li e di leggi in materia di orario e di sicurezza sul lavoro». Da 17 settembre sarà sospeso il servizio di reperibili­tà 24 ore su 24 durante le assemblee, mentre dal 15 ottobre verrà sospeso del tutto».

Marcello Cestari, del sindacato Fenalt, approfondi­sce: «Nelle altre parti d’Italia forse si sta peggio, ma il nostro gruppo, che si occupa di sicurezza sul lavoro, riceve molta meno attenzione rispetto a molti altri corpi, come i Forestali e la Polizia locale». In tutto

il Trentino i tecnici dell’Uopsal sono circa una trentina e devono lavorare su tre fronti: vigilanza a prevenzion­e; promozione per la salute e assistenza alle imprese; attività di vera e propria polizia giudiziari­a, nei casi di incidenti sul lavoro. «Quest’attività prende il 50% del nostro tempo, a sostegno del lavoro dei magistrati» dice Cestari.

Si tratta dell’impegno più pesante, «per cui da tre-quattro anni chiediamo un intervento all’Azienda sanitaria, per affrontare i problemi organizzat­ivi, senza fortuna» continua il sindacalis­ta. «Ci sono problemi di reperibili­tà e carichi di lavoro che non soall’alba no legali. A volte riceviamo chiamate simultanee e siamo costretti spesso a sforare l’orario. Negli ultimi due anni contiamo venti sforamenti». E non si tratta di mezz’ora: a volte le giornate possono iniziare la mattina e concluders­i del giorno seguente, con rischi forti per l’incolumità di chi ha lavorato 20 ore. A proposito di sicurezza sul lavoro. «E pensare che l’Azienda sanitaria ci inquadra come personale a “rischio zero”. Non è vero. Non abbiamo nemmeno le attrezzatu­re per andare in sicurezza a prendere le impronte in un cantiere dopo un incidente» denuncia Cestari, che continua: «Inoltre, e ciò è molto grave, manca la valorizzaz­ione del ruolo. In tantissime occasioni siamo costretti a prendere decisioni in tempi brevissimi, gestendo personale, vigili del fuoco ecc. Il problema è che ci mettiamo la faccia e se sbagliamo la responsabi­lità è tutta nostra, tanto che se sbagliamo rischiamo anche di andare a processo. Questo rischio deve essere riconosciu­to, mentre ora non lo è».

La Fenalt chiede «con estrema urgenza un incontro con la direzione dell’Apss e con l’assessorat­o per cercare di chiarire questioni che probabilme­nte non sono ancor ben note nella loro reale portata e per sapere quali siano le intenzioni a riguardo nell’ottica di una possibile reciproca collaboraz­ione». Intanto dal 17 settembre saranno convocate assemblee sindacali settimanal­i, sospendend­o il servizio di reperibili­tà h24, previsto da regolament­i interni ma contra legem. Dal 15 ottobre stop alla reperibili­tà.

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Sul campo Un incidente sul lavoro, contesto in cui sono chiamati ad intervenir­e i tecnici Uopsal dell’Azienda sanitaria di Trento

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