Sicurezza, rivolta degli ispettori «Turni infiniti»
Fenalt proclama lo stato di agitazione. «Estremo disagio e malessere» Da metà settembre «buchi» nelle ore di reperibilità. Da ottobre lo stop
Gli ispettori del lavoro dell’Uopsal dichiarano guerra all’Azienda sanitaria: turni infiniti, scarsa sicurezza, responsabilità alte non riconosciute. Il sindacato Fenalt apre lo stato di agitazione.
TRENTO Gli ispettori del lavoro dell’Uopsal hanno proclamato lo stato di agitazione contro l’Azienda sanitaria. Si parte da una «situazione di estremo disagio e di malessere organizzativo, acuita da palesi violazioni contrattuali e di leggi in materia di orario e di sicurezza sul lavoro». Da 17 settembre sarà sospeso il servizio di reperibilità 24 ore su 24 durante le assemblee, mentre dal 15 ottobre verrà sospeso del tutto».
Marcello Cestari, del sindacato Fenalt, approfondisce: «Nelle altre parti d’Italia forse si sta peggio, ma il nostro gruppo, che si occupa di sicurezza sul lavoro, riceve molta meno attenzione rispetto a molti altri corpi, come i Forestali e la Polizia locale». In tutto
il Trentino i tecnici dell’Uopsal sono circa una trentina e devono lavorare su tre fronti: vigilanza a prevenzione; promozione per la salute e assistenza alle imprese; attività di vera e propria polizia giudiziaria, nei casi di incidenti sul lavoro. «Quest’attività prende il 50% del nostro tempo, a sostegno del lavoro dei magistrati» dice Cestari.
Si tratta dell’impegno più pesante, «per cui da tre-quattro anni chiediamo un intervento all’Azienda sanitaria, per affrontare i problemi organizzativi, senza fortuna» continua il sindacalista. «Ci sono problemi di reperibilità e carichi di lavoro che non soall’alba no legali. A volte riceviamo chiamate simultanee e siamo costretti spesso a sforare l’orario. Negli ultimi due anni contiamo venti sforamenti». E non si tratta di mezz’ora: a volte le giornate possono iniziare la mattina e concludersi del giorno seguente, con rischi forti per l’incolumità di chi ha lavorato 20 ore. A proposito di sicurezza sul lavoro. «E pensare che l’Azienda sanitaria ci inquadra come personale a “rischio zero”. Non è vero. Non abbiamo nemmeno le attrezzature per andare in sicurezza a prendere le impronte in un cantiere dopo un incidente» denuncia Cestari, che continua: «Inoltre, e ciò è molto grave, manca la valorizzazione del ruolo. In tantissime occasioni siamo costretti a prendere decisioni in tempi brevissimi, gestendo personale, vigili del fuoco ecc. Il problema è che ci mettiamo la faccia e se sbagliamo la responsabilità è tutta nostra, tanto che se sbagliamo rischiamo anche di andare a processo. Questo rischio deve essere riconosciuto, mentre ora non lo è».
La Fenalt chiede «con estrema urgenza un incontro con la direzione dell’Apss e con l’assessorato per cercare di chiarire questioni che probabilmente non sono ancor ben note nella loro reale portata e per sapere quali siano le intenzioni a riguardo nell’ottica di una possibile reciproca collaborazione». Intanto dal 17 settembre saranno convocate assemblee sindacali settimanali, sospendendo il servizio di reperibilità h24, previsto da regolamenti interni ma contra legem. Dal 15 ottobre stop alla reperibilità.