Molestie sul lavoro, le denunce sono 150 «Causano anche insonnia e ulcere»
TRENTO In Trentino c’è il protocollo generale per contrastare le molestie sul lavoro frutto anche dell’attività dei sindacati che la consigliera di parità (in base alla legge che l’ha istituita la carica è femminile anche se attualmente è ricoperta da Emanuele Corn, unico uomo in Italia insieme al collega di Genova) sta aiutando a promuovere facendo formazione nelle aziende e stimolando a lavorare sui pregiudizi delle persone. A Bolzano, invece, c’è l’unica consigliera di parità del Paese «a tempo pieno»: è una dei quattro garanti e porta avanti numerosi processi di mediazione. Ancora, a Bergamo è stata promossa una convenzione tra consigliera di parità, centro antiviolenza e sportello lavoro delle organizzazioni sindacali per favorire l’inserimento lavorativo delle vittime di violenza di genere. Sono, queste, alcune delle buone prassi che le consigliere di parità di tutta Italia hanno condiviso al tavolo del workshop che si è tenuto ieri pomeriggio al palazzo della Regione.
«Le occasioni di incontro sono poche e l’esigenza di confronto è tanta» chiosa Corn, che nell’esercizio della sua pos- sibilità di promuovere le cosidette «azioni positive» per ridurre il gap di genere presente in numerosissimi contesti lavorativi, ha organizzato fra oggi e domani un convegno di formazione dedicato al tema delle molestie sui luoghi di lavoro.
In tutta Italia le consigliere di parità svolgono un’importante funzione di tutela legale nei confronti delle vittime di discriminazione sul posto di lavoro. Nel 2017, in provincia di Trento, si sono rivolte allo sportello di via Guardini circa 150 persone (a Bolzano, invece, gli accessi sono stati 308). Donne, per la maggior parte, «perché l’organizzazione del lavoro nella nostra società è ancora piramidale e in cima ci sono gli uomini — chiosa Corn — e siccome stiamo parlando di abusi di potere, a subirli sono più spesso le donne». Violenze psicologiche «che hanno finito per non farle più dormire la notte, hanno causato addirittura ulcere o la caduta dei capelli» rivela il consigliere di parità.
«Nell’anno del movimento MeToo, nessuno sa, ad esempio, che l’Ilo, l’Onu del lavoro, ha diramato alcune raccomandazioni dedicate alle molestie contro uomini e donne sul luogo di lavoro — prosegue Corn — mobbing è una parola che ci sembra di aver dimenticato, ma tratteggiava un fenomeno che c’era prima della diffusione di quell’etichetta e che c’è ancora».