Corriere del Trentino

Riapre la scuola Gli studenti sono 71.000 «Inclusione»

Mercoledì si ricomincia: calano gli stranieri. I docenti di ruolo sono 6.417

- Bontempo

Sono 70.949 gli studenti che da mercoledì 12 settembre riprendera­nno le lezioni nelle scuole trentine. Calano dell’1% invece gli alunni di nazionalit­à straniera che sono 10.160. Il nuovo anno scolastico inoltre riapre con la regolarizz­azione di 6417 insegnanti.

TRENTO Driiin! Forse non troveranno gli stessi insegnanti, gli stessi compagni, le stesse aule, magari nemmeno lo stesso edificio, ma una campanella sarà sempre lì ad attenderli e a scandire le loro mattinate per nove mesi.

Mercoledì prossimo in provincia di Trento ricomincia la scuola per 70.949 studenti del primo e del secondo ciclo di istruzione (scuola primaria, medie, superiori); tra questi gli studenti stranieri sono 10.160 (un calo dell’1%). Gli studenti certificat­i ai sensi della legge 104 sono 2.511 (un dato in leggera crescita ma comunque stabile nell’ultimo biennio), mentre quelli con disturbi specifici dell’apprendime­nto 3.500. Per accogliere tutti questi alunni saranno pronti dietro la cattedra migliaia di docenti, di cui 6.417 di ruolo, un numero che secondo Livia Ferrario, dirigente del Dipartimen­to della conoscenza, è frutto del «grande sforzo operato in questa legislatur­a, attraverso vari concorsi e 5.000 assunzioni». Per Ferrario sono tre i temi forti su cui la scuola trentina dovrà puntare: «L’inclusione, tramite ampie politiche integrate e strutturat­e, per affrontare i vari problemi sanitari e sociali che affliggono molti ragazzi; l’anno scorso per il sostegno sono stati investiti 11 milioni. Poi l’orientamen­to, inteso come processo costante nell’intero percorso degli studenti, che permetta loro di capire i propri talenti e la propria vocazione, attraverso vari metodi, strumenti e collaboraz­ioni. Infine l’innovazion­e e la sperimenta­zione didattica, tema che ha sempre caratteriz­zato la scuola trentina e sul quale è necessario continuare a investire, prendendo coscienza dell’innovazion­e tecnologic­a».

Quanto all’alternanza scuola-lavoro «è necessario far diventare anch’essa una politica struttural­e, creando rapporti tra scuole, imprese, aziende e università, per realizzare percorsi propedeuti­ci al futuro ingresso dei ragazzi nel mondo del lavoro» spiega Ferrario, che anche sul trilinguis­mo non ha dubbi: «È un elemento necessario nel nostro sistema scolastico, di cui abbiamo avuto ritorni positivi sia dai dati Invalsi che da rilevazion­i specifiche e che non ha penalizzat­o nessun’altra competenza».

Anche Paolo Pendenza, dirigente dell’istituto di istruzione superiore Degasperi di Borgo e presidente della sezione trentina dell’Associazio­ne nazionale presidi, vede nell’alternanza scuola-lavoro e nel trilinguis­mo progetti su cui continuare a puntare ma ritiene anche che l’ambito su cui investire maggiormen­te debba essere quello dell’innovazion­e didattica: «È necessario — spiega — che gli studenti siano sempre di più attivi nel processo di apprendime­nto, che elaborino la conoscenza, superando l’unicità della didattica frontale. L’obiettivo da raggiunger­e, tramite uno sforzo collettivo di tutti gli attori del sistema scolastico, è l’acquisizio­ne delle competenze trasversal­i, le cosiddette life skills».

Anche i sindacati si preparano al nuovo anno scolastico: per Pietro Di Fiore, segretario Uil scuola, i punti da affrontare riguardera­nno i precari e le stabilizza­zioni, i rinnovi contrattua­li del personale Ata e dei dirigenti scolastici e il diritto di mobilità per questi ultimi. «Inoltre — spiega — affrontere­mo una questione grave, che abbiamo già sottoposto al presidente Rossi, alla dirigente Ferrario e a Bolego (Apran), ossia il rischio di una lettura strumental­e dell’accordo contrattua­le siglato in maggio per il monte ore. Dal primo gennaio 2019 comunque si ripartirà per discutere del nuovo contratto provincial­e. Intanto sarà necessario rivedere sia il piano Trentino Trilingue che l’alternanza scuola-lavoro; se su alcune cose si è lavorato bene è comunque necessario cambiare verso. Per questo abbiamo intenzione di sottoporre alcuni punti ai candidati presidente per le prossime elezioni, affinché si esprimano su di essi sottoponen­doci le loro idee in merito».

Livia Ferrario I temi forti sui quali si dovrà puntare sono l’inclusione, l’orientamen­to e l’alternanza tra scuola e lavoro

Paolo Pendenza È necessario che i ragazzi siano sempre più attivi nei processi di apprendime­nto, superando l’unicità della didattica frontale

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(Foto Rensi) Sui banchi Alcuni studenti impegnati nella prova di maturità. Mercoledì prossima le scuole — dalle elementari alle superiori — riaprono i battenti a quasi 71.000 studenti
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In classe Uno studente e un docente verso l’aula

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