Doppio passaporto, Vienna accelera «Costerà 660 euro»
Da Innsbruck: «Pronta la bozza, costo di 660 euro a testa». Moavero gelido: «Un fatto curioso»
Il doppio passaporto (italoaustriaco) irrompe nella campagna elettorale per le Provinciali. Dalla commissione dei saggi incaricata di studiare la questione emergono i primi contenuti concreti. Da Roma la reazione è gelida, mentre Vienna precisa. Il presidente Kompatscher, intanto, sdrammatizza: «È solo una base di discussione».
BOLZANO Il tema del doppio passaporto (italo-austriaco) per i sudtirolesi entra come un elefante nella cristalleria della campagna elettorale per le Provinciali. Dalla commissione dei saggi incaricata di studiare la questione emergono i primi contenuti concreti: la doppia cittadinanza verrà concessa solo a chi si è dichiarato appartenente al gruppo tedesco o ladino, mettendo fuorigioco gli italiani. C’è pure la proposta di costo per singola pratica: 660 euro, cifra tutto sommato abbordabile. Da Roma reazione gelida, mentre Vienna precisa e Arno Kompatscher sdrammatizza: «È solo una base di discussione». A livello locale contrari il Pd altoatesino e Alessandro Urzì, mentre la destra tedesca esulta speranzosa.
A fare lo «scoop» che suscita un’ondata di reazioni a cavallo del confine è la Tiroler Tageszeitung. Il quotidiano di Innsbruck diffonde una serie di dettagli su quella che sarà la «bozza» (ancora non definitiva) della norma sul doppio
Meloni È un atto ostile, in gioco c’è la nostra sovranità
passaporto. Dalla riunione della commissione di esperti, tenutasi ieri a Vienna, non è uscito il disegno di legge già pronto, come era stato ipotizzato, ma solo un parere che sarà il punto di partenza per l’iter in Parlamento. Sembra però ormai certo uno dei punti più controversi: l’esclusione degli altoatesini di lingua italiana. «Che in una realtà come l’Ue si stia a discutere tra Paesi vicini di doppie cittadinanze da conferire a cittadini di un altro Paese è veramente un fatto curioso» commenta con gelido distacco il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. «Comunque — aggiunge — come Farnesina abbiamo avuto interlocuzioni con l’ambasciatore austriaco, con l’ambasciata di Vienna e con il governo austriaco per far presente come oggettivamente ci sembra l’ultima delle questioni che varrebbe la pena di aprire».
Stando alle anticipazioni, i sudtirolesi di lingua tedesca e ladina, potranno votare per il Nationalrat, il parlamento austriaco, come anche alle elezioni europee. Quanto al servizio militare, che Oltrebrennero è ancora obbligatorio, scatterà invece solo se il neo cittadino ha la residenza in Austria. Lo stesso vale per le prestazioni sociali. Per poter concedere la cittadinanza ai sudtirolesi, Vienna dovrà modificare ben quattro leggi. Per rendere il tutto anche economicamente accessibile, il costo sarà abbassato a 660 euro. Vienna non sembra intenzionata ad aprire
Il governo Kurz si è affrettato a precisare che, per il momento, «non esiste nessun disegno di legge». La commissione è composta da tecnici del ministero degli Interni e degli Esteri che elaboreranno un semplice parere. «Seguiranno — spiega il portavoce del ministero degli Esteri Peter Guschelbauer — contatti con la giunta provinciale a Bolzano e con il governo a Roma. Sarà un processo piuttosto lungo».
Anche Kompatscher, incalzato dai falchi di Svp e destra tedesca, mette le mani avanti: «Il parere della commissione è solo una base di discussione, non un documento governativo». Per la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, si tratta comunque di un «atto ostile». «Il governo — attacca — deve rispondere con chiarezza e durezza, perché è in gioco la nostra sovranità, l’unità e l’integrità territoriale dello Stato italiano». Rimane una domanda: quanto influirà il tema sulle imminenti Provinciali?
Il Landeshauptmann Kompatscher, incalzato dai falchi, mette le mani avanti: «Solo una base di discussione»