Fugatti polarizza il voto «È una corsa a due La priorità? Sicurezza»
Il leghista: «La corsa è a due, l’uomo da battere è l’ex senatore»
TRENTO Maurizio Fugatti, candidato del centrodestra trentino, da ieri ha più chiaro chi saranno i suoi sfidanti: l’uscente Ugo Rossi, per ora in corsa solitaria con il Patt, il dem Giorgio Tonini, sostenuto dalla neocostituita Alleanza (già orfana di Carlo Daldoss) e il pentastellato Filippo Degasperi. «Per me, da ora in poi, la corsa è solo a due — avverte Fugatti —. Non me ne vogliano gli altri candidati, ma è Tonini l’uomo da battere». E lo è, non solo perché fa parte dell’area politica naturalmente opposta a quella del sottosegretario leghista, ma anche perché rappresenta «la piena continuità con la vecchia legislatura».
Motivo in più per allargare il perimetro delle alleanze pescando tra quei sindaci civici che a oggi sono rimasti a mani vuote, privati sia del candidato presidente che del progetto politico. «So che ci sono stati dei contatti tra l’area civica e alcune liste che mi sostengono (Civica Trentina, ndr) e io stesso ribadisco che siamo pronti al confronto con tutti coloro che hanno voglia di spendersi per un polo alternativo al centrosinistra. Noi ci siamo e vogliamo dialogare» assicura.
Certo, la campagna elettorale non sarà semplice. Ancora di più viste le difficoltà economiche in cui si trova la Lega dopo la sentenza che ha deciso il sequestro di tutti i conti del partito. «Non posso negare di essere preoccupato, ma lavoreremo pancia a terra come sempre abbiamo fatto» commenta Fugatti. E a chi lo critica per non aver lasciato il posto da sottosegretario, malignando che abbia preso questa decisione per paura di non essere eletto, risponde: «Non sono mai stato certo della mia elezione e non lo sono oggi. Inoltre, gli uffici della Provincia hanno specificato che non sussiste ineleggibilità ma incompatibilità tra le due cariche quindi posso procrastinare la decisione». Decisione che in realtà è stata oggetto di contestazione anche da parte dello stesso Tonini: «È importante per il Trentino avere un proprio sottosegretario che si impegni sui temi chiave — fa notare Fugatti —. Io lo sto facendo concentrandomi ad esempio sulla riapertura del punto nascite di Cavalese e sulla vicenda dei lupi, anche se oggi (ieri, ndr) abbiamo registrato una frenata». Ma Tonini ha iniziato a punzecchiare il competitor anche su un altro tema: il presunto condizionamento romano sul futuro dell’autonomia in caso di una sua vittoria. «I trentini, rispetto alla gestione dell’Autonomia, dovrebbero avere molta più paura del Pd e di un renziano come Tonini che di me — manda a dire Fugatti —. Sono stati loro ad aver proposto una riforma costituzionale che ci avrebbe danneggiati. E poi, a oggi, siamo gli unici ad avere una forza autonomista in coalizione grazie a Kaswalder».
Dopo tutte le parole, ci sono però i temi. Quelli reali, concreti. E allora, se il candidato dell’Alleanza dice di voler puntare su lavoro e welfare, per Fugatti, come noto, il «bene primario» è la sicurezza: «Non un semplice tema. Per chi vive in certe zone del Trentino è diventata importante tanto quanto la salute, la scuola, l’occupazione». E a proposito di occupazione, non risparmia critiche al precedente governo: «Pur avendo molte più risorse economiche e più competenze, in termini di disoccupazione sono riusciti a fare appena poco meglio del Veneto. E l’Alto Adige ci ha più che sorpassati». Infine il welfare, «tema importante anche per la Lega ma da gestire a modo nostro». Ergo, secondo il filone «prima gli italiani» che in Trentino, va da sé, diventa «prima i trentini». «Vogliamo un welfare più attento a chi è figlio di questa terra. Se andremo al governo agiremo di conseguenza» ribadisce. Ma prima bisogna arrivarci, in Piazza Dante. «È positivo che il centrosinistra abbia trovato una sintesi: fa bene alla democrazia. E la sfida sarà ancora più bella».
Il sottosegretario La nostra priorità rimane la sicurezza: in alcune zone è importante quanto salute e scuola