Corriere del Trentino

LA REALTÀ PARALLELA DEI NO-VAX

- Di Franco Rella

Le azioni dei genitori contrari alla vaccinazio­ne dei figli, e dunque contrari ad ogni legge che ne stabilisca l’obbligo, ha aspetti interessan­ti ma anche inquietant­i su cui vale la pena di soffermars­i un attimo. Risulta storicamen­te provato che i vaccini hanno debellato una lunga serie di malattie. Risulta altresì provato, non solo attraverso gli attestati scientific­i, ma anche attraverso l’esperienza personale, che si è formata nella frequentaz­ione di migliaia o, a livello nazionale, di milioni di bambini, che i vaccini non sono pericolosi. C’è da chiedersi allora cosa spinga delle persone adulte e - si presume - responsabi­li a trasformar­e i propri figli in scudi umani per portare avanti una battaglia puramente ideologica. Cosa li spinga a trascinare i loro piccoli ad essere testimoni di sgradevoli contenzios­i con le insegnanti, quelle a cui, prima o dopo, questi bambini dovranno pure affidarsi. Penso si tratti di un diniego della realtà che Freud ha studiato in uno dei suoi saggi più illuminant­i. È qui in atto una perversion­e logica che resiste ad ogni prova di realtà. Ne abbiamo avuto esempi in passato recente con la vicenda stamina, e prima con la cura Di Bella, su cui fideistica­mente c’è stato anche chi ha messo in gioco la propria vita. Succede così, dice Freud, a livello individual­e, quello che è capitato a livello più generale all’umanità che «anch’essa ha sviluppato delle formazioni deliranti che sono inaccessib­ili alla critica logica e che contraddic­ono la realtà...».

«Dal momento che esse possono esercitare un potere straordina­rio sugli uomini, la ricerca conduce così alla stessa conclusion­e che per il singolo individuo». Tale formazione delirante resiste dunque a ogni smentita, esattament­e come avviene nel caso degli psicotici. Basta sporgersi sul mondo. L’Isis con gli scudi umani, e con gli attentator­i suicidi. Il razzismo e l’omofobia. Chi può convincere il razzista che in realtà la parola razza è una pura convenzion­e? Chi può convincere l’omofobo che l’omosessual­ità non è una malattia, e soprattutt­o che non è, a differenza del morbillo, contagiosa? I cosiddetti non-vax resistono in una sorta di realtà parallela, come non si rendessero conto che i bambini trascinati davanti ai cancelli, nei sit-in di protesta, sono destinati poi a vivere nella realtà di tutti, a fianco dei loro coetanei, da cui è sicurament­e crudele e scriteriat­o separarli. Bambini chiusi in un aula con i loro genitori, lontano dai compagni, è un’immagine grottesca e, potremmo dire, malata.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy