Polo e stadio a Trento sud «Resta valida la proposta»
Lombardo rilancia l’area. Agostini: si pensa a 5 campi per giovani
TRENTO «Al momento l’idea di realizzare il nuovo stadio e la cittadella dello sport a Trento sud resta l’unico progetto sul tavolo. Ben vengano altre proposte, le dibatteremo eventualmente in commissione, tenendo conto di costi e fattibilità». Lo sostiene Emanuele Lombardo, presidente della commissione urbanistica del Comune, che da fuori città commenta l’idea lanciata dagli architetti Giuseppe Filippin, Lorenza Cristofolini e Loris Pontalti di realizzare il nuovo stadio a Trento nord, nell’area Sait ed ex acciaieria Garzetti. Lombardo sottolinea la validità del progetto nell’area San Vincenzo, per i costi (i terreni su cui sorgerebbe sono di proprietà della Provincia) e per l’unificazione delle destinazioni, «senza alcun spezzettamento: sarebbe un controsenso avere lo stadio da una parte e le strutture per le giovanili dall’altra».
Tanto più che a Trento sud, circa 25 ettari gestiti da Patrimonio del Trentino (società della Provincia proprietaria dell’area), si stanno muovendo i primi passi.
«Attualmente siamo allo studio per la fattibilità del centro sportivo per l’allenamento del Trento calcio nell’ex cittadella militare, nulla a che vedere con lo stadio — spiega il presidente di Patrimonio Lo stadio di calcio attuale lungo l’Adige Allo studio negli anni ci sono state diverse proposte per realizzarne uno nuovo del Trentino l’architetto Mario Agostini — . Si ragiona per i campi di allenamenti, per il vivaio, sono previsti 5 campi da calcio di diverse dimensioni, per gli adulti e per i più piccoli».
E lo stadio? «Per il momento non abbiamo alcun ruolo in questa partita, ma se c’è un progetto di privati come quello ipotizzato a Trento nord è positivo per dare un contributo al dibattito e regalare spunti alla città», aggiunge Agostini anche se emerge qualche perplessità sulle effettive esigenze di uno stadio, a meno che non siano interessati i privati e con forti motivazioni.
Certo della realizzazione dell’intero progetto in un’unica area — quella di Mattarello — è Lombardo, che ricorda i passaggi: «Per quell’area, dell’ex cittadella militare, che non è a vocazione sportiva, non abbiamo ancora fatto la modifica di destinazione urbanistica, un passaggio ancora da fare: in quell’area poi serve una ridistribuzione degli ettari, una parte per lo stadio, un’altra per i campetti e un’altra ancora — suggerisce — la vedrei come area verde per l’agricoltura, quella più a sud dove un tempo c’erano i contadini, magari favorendo l’inserimento di qualche giovane».
Un’idea, questa, già proposto tempo fa in commissione congiunta, urbanistica e ambiente, per mantenere un’area non edificabile. «Resta il fatto — conclude Lombardo — che altre idee sono le benvenute in commissione urbanistica se verranno presentate dove, da ottobre, cominceremo il ragionamento sullo sviluppo della città».