Post galeotto sui social Cogo querela Giacomini
L’ex assessora provinciale ha querelato l’ex segretario dei Laici trentini per un post sui social Ieri udienza in tribunale, il gip deciderà se archiviare. «Voglio che mi si mandi a processo»
TRENTO Si preannuncia battaglia sulla vicenda giudiziaria che vede protagonisti l’ex assessora provinciale Margherita Cogo e l’ex segretario dei Laici trentini Alessandro Giacomini.
Cogo, lo ricordiamo, aveva sporto querela contro Giacomini alcuni mesi fa, dopo un’accesa discussione su Facebook, scaturita proprio da un post pubblicato dall’ex presidente dei laici, ritenuto diffamatorio sia nel contenuto iniziale che nella discussione scaturitane in seguito tra l’ex assessora e Giacomini. Nel mirino, in particolare, sono finite alcune esternazioni relative ai compensi di alcuni relatori della storica iniziativa, organizzata da Cogo e altri politici rendeneri, «Campiglio Tre per tre: idee d’alta quota». Sempre nel medesimo dibattito scatenatosi sui social, Giacomini aveva citato alcuni compensi erogati a nomi noti del giornalismo e dello spettacolo che presero allora parte all’iniziativa dedicata al «Potere delle donne»: cifre che, secondo Cogo, non erano veri- tiere.
Da qui la querela per diffamazione, arrivata ora sul tavolo del gip Marco La Ganga: ieri si è tenuta l’udienza, nella quale il giudice si è riservato la decisione su un’eventuale archiviazione o, invece, un prosieguo della vicenda. Il verdetto sarà comunicato nei prossimi giorni agli avvocati delle rispettive parti, Mauro Bondi per Giacomini e Mariangela Di Biase del foro di Campobasso per Cogo.
Giacomini, però, fa sapere che in caso di archiviazione nei suoi confronti, andrà comunque avanti presentando una controquerela per calunnia nei confronti di Cogo: «Voglio che si vada avanti e che mi si rinvii a giudizio, eventualmente. Se così non sarà, sarò io a querelare Cogo e chiederò danni per 242mila euro, che è la cifra del suo vitalizio che dovrebbe restituire e che io poi girerò alla Regione».
Va detto che tra i due contendenti non corre buon sangue: era stato lo stesso Giacomini, infatti, all’epoca, a presentare una denuncia relativamente alle spese sostenute per la manifestazione.
Proprio due mesi fa, peraltro, la giunta provinciale aveva deliberato la revoca parziale del contributo alla manifestazione, evidenziando «minori spese e maggiori entrate rispetto al piano di rendicontazione del maggio 2014». Nel febbraio di quell’anno, infatti, la Provincia aveva concesso al «Comitato uno cinque cinque zero», presieduto proprio dall’ex consigliera provinciale Margherita Cogo, un contributo di 122.360 euro su una spesa ammessa di 266.000, erogando un acconto di 36.708 euro. A fronte della documentazione di rendicontazione, poi, la cifra era stata ridotta a 103.349,23 euro. Ora una nuova relazione datata dicembre 2017 evidenzia minori spese e maggiori entrate»: il dettaglio è arrivato alla Provincia a metà gennaio di quest’anno. A luglio, dunque, la decisione definitiva sulla revoca parziale dei contributi.
Il contenuto
Su Facebook aveva menzionato compensi secondo la politica non veritieri