Corriere del Trentino

Centrodest­ra, il 40% non c’è Fugatti dovrebbe cercare alleati

Con soli 18 consiglier­i Fugatti sarebbe costretto a cercare alleati. Centrosini­stra stimato intorno al 25%

- Scarpetta

Il sondaggio che circola in Lega attribuisc­e al centrodest­ra la vittoria, ma non esclude che possa rimanere sotto il 40%. Se così fosse, un solo consiglier­e garantireb­be la maggioranz­a e il Patt fa sapere che non farà da stampella.

TRENTO I sondaggi, per ora, restano coperti, ma quello che rimbalza dalla Lega Nord dice che il Carroccio e i suoi otto alleati potrebbero fermarsi a pochi punti percentual­i dalla soglia del 40%. Se così fosse, il centrodest­ra si troverebbe con 18 eletti, con solo un consiglier­e a garantire la maggioranz­a, il che significhe­rebbe dipendere continuame­nte dagli umori e dai possibili ricatti dei singoli. Fare alleanze sarebbe inevitabil­e.

Nel centrosini­stra di sondaggi non ne girano. Forse un atto di scaramanzi­a dopo quello infelice del Patt che, alla vigilia del cappotto del centrodest­ra alle politiche, aveva previsto sì il cappotto, ma del centrosini­stra. Quello di cui, invece, si continua a parlare è della Lega. La segreteria del Carroccio, prudenteme­nte, non lo diffonde, ma qualche voce filtra ugualmente, anche tra gli avversari.

Il centrodest­ra è dato in una forbice compresa tra il 37 e il 41%. Il dato è solo in parte frutto del sondaggio, che riguarda i soli soggetti «tracciabil­i», Lega in primis, data tra il 22 e il 25%. Aggiungend­o alle sigle tradiziona­li del centrodest­ra una stima sulle liste locali, i leghisti più ottimisti contano di sfondare la barriera del 40%, quelli più prudenti, tra i quali lo stesso Fugatti, temono che potrebbe mancare ancora qualche punto. Tutto questo, ovviamente, al netto del fatto che l’ultimo mese di campagna elettorale resta fondamenta­le per determinar­e l’esito finale.

È quello che devono sperare nel centrosini­stra, perché il sondaggio in questione stima la coalizione guidata da Giorgio Tonini intorno al 25%, in ogni caso sotto il 30%. Il Pd oscillereb­be tra il 15 e il 17%. Insieme a Futura 2018, che inevitabil­mente pescherà nell’elettorato democratic­o. L’area dem avrebbe come forbice massima il 23%. Drammatica, anche se ovviamente da confermare, la percentual­e stimata per l’Upt, sotto il 5%.

Anche l’ex alleato, però, sarebbe stato ridimensio­nato dagli ultimi mesi di bracci di ferro: il Patt viene dato tra il 6 e il 7%. E il Movimento 5 Stelle? Il sondaggio che circola in Lega assegna agli alleati nazionali un modesto 10%.

Si tratta, è giusto ribadirlo, di numeri tutti da confermare. Ma con chi si alleerà il centrodest­ra a trazione leghista se il 40% rimanesse un miraggio? Ugo Rossi (vedi l’intervista sotto) giura che non sarà il Patt la stampella del centrodest­ra. Difficile, ad oggi, anche l’alleanza con i 5 Stelle. Non solo perché a livello locale le distanze sono se possibile ancora più marcate che a livello nazionale, ma perché l’indicazion­e di Roma è contraria. Restano i «responsabi­li», ossia l’acquisto di singoli consiglier­i.

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