Piano antismog Trento valuta di estenderlo anche agli euro 3
In settimana vertice tra Comune e Appa. L’avvio dei divieti potrebbe slittare a dicembre
Potrebbe toccare anche i veicoli diesel Euro 3 il blocco della circolazione nel nuovo Piano antismog. In settimana è previsto il vertice fra Comune e Appa. I divieti, intanto, potrebbero slittare a dicembre.
Mentre gran parte del Nord Italia è già alle prese con il nuovo piano ministeriale anti smog, in Trentino ancora regna l’incertezza su quali saranno le tipologie e le modalità di azione che verranno intraprese a livello locale.
Dovrebbe avere luogo in settimana un tavolo di discussione tra i tecnici del Comune di Trento e i funzionari dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente: al vaglio importanti aspetti quali il periodo di attuazione e le categorie di auto coinvolte. Gabriele Tonidandel dell’unità aria e agenti fisici dell’Appa non ha dubbi: «In Trentino — spiega — l’aspetto maggiormente problematico sono i livelli di biossido di azoto. Si tratta di un’emissione prodotta tipicamente dai motori disel vecchi, con livelli particolarmente elevati fino alla categoria Euro4. A Trento sono presenti dei casi di superamento dei limiti soprattutto in zone molto trafficate quali via Brennero o in tangenziale. Altra caratteristica di questi inquinanti è che sono difficilmente trasportabili e legati perciò all’emissione diretta. Già a poche decine di metri dalle strade più trafficate i valori tornano a essere nella norma». Una delle incertezze del nuovo piano di norme invernali riguarda la possibilità di estendere il blocco alla circolazione dagli Euro2, come già gli anni scorsi, ai diesel Euro3. La decisione verrà presa sulla base di alcune valutazioni, tra le quali il possibile impatto sulla popolazione. Se infatti gli Euro2 circolanti sono ormai pochi, molti Euro3 percorrono le strade locali. L’intero complesso di strategie verrà attuato in osservanza del nuovo piano dell’aria provinciale, che si inserisce in un contesto nazionale di grande attenzione all’argomento. «Il Trentino è fuori dal piano anti smog al via ieri perché le disposizioni ministeriali hanno chiamato a rispondere direttamente solo quattro regioni, in quanto più problematiche in tema di inquinamento atmosferico. Veneto, Piemonte e Lombardia hanno confermato il blocco Euro3, mentre l’Emilia Romagna ha annunciato che limiterà fino agli Euro4. Si tratta di una dichiarazione importante, ma bisognerà valutare le modalità effettive quali orari e giorni» commenta Tonidandel.
Quali che siano i mezzi coinvolti, blocco al via il primo novembre come gli anni scorsi? Anche questo è tutto da confermare. Il nuovo piano dell’aria prevede un aggiornamento di più aspetti, tra i quali anche le tempistiche, che potrebbero scalare fino a dicembre. Nessuna informazione riguardo eventuali sanzioni per chi non rispetterà i limiti o incentivi ad hoc per la sostituzione di veicoli impossibilitati a circolare. Tra le molte disposizioni ancora da stabilire, sembra indubbia l’efficacia sull’ambiente delle strategie messe in atto negli anni, ma è difficile quantificarne con precisione il dato. «Da circa dieci anni i limiti relativi ai particolati (le famose Pm10, ndr) non sono mai stati superati. Questo è dovuto a un complesso di cause, tra le quali i limiti alla circolazione e un generale ammodernamento del parco macchine che ha portato alla scomparsa degli Euro 0».
Nel mirino del nuovo piano dell’aria rientrano anche le problematiche legate ai riscaldamenti, con particolare attenzione a quelli alimentati a biomasse, vale a dire le stufe a legna per il riscaldamento domestico. «È impossibile pensare a un divieto di utilizzo per le stufe, perciò il tema andrà affrontato in maniera più articolata. Tra le strategie forse rientreranno la possibilità di ammodernare gli impianti e un piano di comunicazione e formazione ambientale».
L’altro fronte
Verranno studiate anche delle misure per ridurre l’impatto delle stufe a legna