Danni da maltempo Moratoria sui mutui e credito agevolato
Intesa tra Provincia e istituti bancari per sostenere chi ha subito danni a causa del mal- tempo. Si prevedono una moratoria di dodici mesi sulle ra- te dei mutui di cittadini e aziende e la messa a disposi- zione di finanziamenti a condizioni agevolate.
Una moratoria di dodici mesi sulle rate dei mutui che cittadini e aziende stanno versando nelle zone colpite dal maltempo e la messa a disposizione a tutti i soggetti che hanno patito dei danni di opportuni finanziamenti a condizioni agevolate, possibilmente a tasso fisso: sono queste le due principali misure finanziarie che ieri mattina la Provincia ha concordato con i tredici istituti bancari attivi sul territorio e gli enti di garanzia Confidimprese e Cooperfidi e che saranno contenute in un protocollo d’intesa che verrà sottoscritto a breve. «L’obiettivo è stabilire una cornice d’azione unitaria per fornire risposte comuni ai territori colpiti» chiosa il governatore Maurizio Fugatti, che tiene a rassicurare a proposito dell’annunciato stop agli interventi pubblici per recuperare risorse: «Da parte nostra c’è la volontà di garantire continuità a queste opere — evidenzia — ma per le somme urgenze le risorse vanno recuperate immediatamente».
Anche la sospensione delle erogazioni a Comuni e Comunità di valle va in questa direzione: «Stiamo valutando le scelte effettuate dalla giunta precedente e a fronte dell’emergenza maltempo che ha causato fra i 250 e i 300 milioni di euro di danni riteniamo lo si debba fare in maniera ancora più approfondita — chiosa Fugatti — Da parte nostra c’è la volontà di garantire continuità alle opere pubbliche, ma dobbiamo capire come muoverci: ciò non significa che eventuali interventi programmati e finanziati poi non vengano realizzati, ma ora l’emergenza è dare una risposta ai privati che hanno subito danni». Anche per questo ieri mattina sono stati convocati al Tavolo del credito Cassa centrale banca, Mediocredito, Sparkasse, Volksbank, Deutsche Bank, Unicredit, Intesa San Paolo, Banca nazionale del lavoro, Monte dei paschi di Siena, Banco popolare, Credem, Credito valtellinese, Banca popolare di Sondrio, Confidimprese e Cooperfidi: domani avrà luogo un’altra riunione per definire in maniera tecnica i termini del protocollo d’intesa che banche e confidi sottoscriveranno a breve con la Provincia. «I singoli istituti di credito, se lo desiderano, possono portare avanti anche iniziative proprie (la Cassa rurale Vallagarina, ad esempio, ha stabilito un plafond di 2,5 milioni di euro fino al 31 dicembre 2019 per concedere ai clienti che debbano fronteggiare danni da maltempo un finanziamento sotto forma di prestito agevolato, ndr), ma è importante portare avanti un’azione di sistema entro una cornice unitaria» sottolinea Fugatti.
Da qui l’idea del protocollo, che prevederà di concedere una sospensione di dodici mesi delle rate dei mutui ipotecari e chirografari per le imprese e per i privati senza oneri aggiuntivi e di stanziare linee di finanziamenti chirografari e ipotecari, preferibilmente a tasso fisso, a favore di aziende (intervento che potrà essere assistito dalla garanzia dei confidi) e cittadini danneggiati dagli eventi atmosferici e in prospettiva anche per il ripristino della superficie boschiva. Sulla falsariga del contenuto dell’accordo firmato lo scorso 2 ottobre per l’accesso al credito delle piccole e micro imprese, inoltre, il protocollo consentirà di fornire supporto e consulenza gratuita nella preparazione della documentazione necessaria per attivare le pratiche di richiesta di moratoria delle rate dei mutui, di accensione di finanziamenti agevolati o di risarcimento assicurativo. Allo studio, infine, anche la proposta avanzata da alcuni istituti di credito di consentire ai clienti di fare una donazione mentre effettuano le normali operazioni bancarie, come i prelievi agli sportelli bancomat.
Intanto ieri si è riunita anche la task force del Dipartimento territorio, agricoltura, ambiente e foreste. Tutti d’accordo su una cosa: il legname a terra deve essere valorizzato nell’ambito della filiera trentina. «Vogliamo impostare un percorso condiviso — ha detto Fugatti — che possa garantire tutte le parti in causa». Al centro della discussione alcune criticità, come quella di trovare imprese che possano cominciare a lavorare al più presto e quella di reperire i piazzali dove portare il materiale raccolto. Fra le notizie positive, è emerso invece il fatto che gli alberi abbattuti, quanto meno quelli che mantengono un radicamento al terreno, possano conservarsi per un certo tempo senza che la qualità venga intaccata.