Comune, il centrodestra si prepara alla battaglia «Il sindaco deve lasciare»
Merler: «Pronti alla lotta». Maschio: valuteremo ogni delibera
Il centrodestra cittadino affila le armi in vista delle prossime «battaglie» in Aula. Obiettivo: costringere il sindaco Andreatta alla resa. «Non molleremo la presa su ogni delibera» assicura Andrea Merler (Civica Trentina), pronto ad attaccare la maggioranza già sul bilancio su parcheggi, viabilità e sicurezza.
TRENTO Il centrodestra ha già affilato le armi. «Su ogni delibera faremo battaglie significative» avvisa il capogruppo della Civica Trentina Andrea Merler. Che dopo aver invocato — con l’intera coalizione di centrodestra — elezioni anticipate per il capoluogo, cerca di «spianare il terreno» verso il ritorno alle urne prima della scadenza naturale del 2020. Con una strategia chiara: tentare, a ogni passaggio in Aula, di allargare le crepe della già traballante maggioranza del sindaco Alessandro Andreatta. Per riuscire a dimostrare che «Andreatta — prosegue Merler — non è in grado di governare una città come Trento».
«Il capoluogo — ribadisce Merler — ha bisogno di un nuovo governo. E noi lo proveremo: in consiglio dimostreremo la fragilità di questa maggioranza tenendola in Aula per ore». A partire dal bilancio: «Sulla manovra finanziaria — avverte Merler — presenteremo un cospicuo numero di emendamenti». Che punteranno a rimettere sul tavolo progetti e ipotesi già avanzate dal centrodestra, ma finora respinte. «Penso — spiega Merler — all’unità cinofila, ma anche alla costruzione del grande parcheggio nell’area dell’ex Sit. Siamo pronti inoltre a riprendere lo studio per l’interramento di via dei Ventuno». Una partita, quest’ultima, che qualche anno fa aveva infiammato l’aula di Palazzo Thun. «Dobbiamo capire — prosegue ancora il capogruppo — come si comporterà l’amministrazione sul Prg: non deve diventare merce di scambio». La valutazione è lapidaria: «Governare la città con una maggioranza dilaniata è uno strazio. Ormai molti investitori non si affacciano più su Trento: nelle prossime settimane ne porterò io, porterò dei miei contatti personali. Ma serve un’amministrazione che corra». Insomma, il monito ad Andreatta è netto. Anche se, ammette Merler, «difficilmente sulle delibere strategiche la maggioranza cadrà: ci sono troppe persone molto più interessate alla poltrona che al bene della città. Sulle delibere meno importanti, invece, si attuerà una logica del ricatto. Vedremo».
Non ha dubbi Bruna Giuliani. «Entro maggio si andrà a votare anche in città» assicura la capogruppo della Lega. Che promette una «opposizione costruttiva: dimostreremo di essere in grado di governare, portando documenti e presentandoci con una coalizione compatta». Di fronte, è la stoccata di Giuliani, il centrodestra si trova «una maggioranza con numeri risicati: l’elezione a presidente del consiglio di Salvatore Panetta lo dimostra».
Non cambia strategia invece il Movimento 5 Stelle. «Il rimpasto — è il giudizio del capogruppo Andrea Maschio — non ha modificato nulla: la maggioranza ha guadagnato da una parte e perso dall’altra. Perdendo però il rispetto in particolare per la delegittimazione del vicesindaco Paolo Biasioli. Tra l’altro, condivido anch’io le critiche sul metodo: non è stato rispettato l’esito del voto del 2015». I 5 Stelle, però, proseguiranno per la loro strada: «Ci porremo di fronte alle delibere — assicura il capogruppo — come abbiamo sempre fatto. Valuteremo le proposte e decideremo se appoggiarle o meno. Non ci interessa sottolineare le fragilità della maggioranza». Anche perché, prosegue Maschio, «la maggioranza cercherà di rimanere a galla con le unghie: andare al voto ora vorrebbe dire, per loro, perdere la città. In questa situazione, noi non vogliamo certo perdere un anno e mezzo in beghe e liti. Non è nel nostro stile».