Concessione, vertice clou Il nodo del presidente
Concessione, oggi vertice decisivo a Bruxelles. Pronti investimenti per 4 miliardi
Giornata chiave per il futuro di A22, oggi a Bruxelles si terrà un vertice sul rinnovo della concessione autostradale. Il presidente avrà il diritto di veto, ma il Kompatscher non è preoccupato: «Il nome sarà condiviso».
BOLZANO Oggi è una giornata chiave per il futuro di A22. Oggi a Bruxelles i tecnici della commissione incontreranno il segretario generale della giunta regionale Alexander Steiner e il capo di gabinetto del ministro Toninelli per discutere del rinnovo della concessione autostradale. Se l’Ue darà il via libera, Toninelli firmerà il rinnovo trentennale. «Dobbiamo verificare se le ultime modifiche approvate sono compatibili con il diritto europeo» spiega il presidente della Regione Arno Kompatscher.
Sabato il Mit ha inviato ai soci di Autobrennero il testo finale dell’accordo. Come annunciato dopo l’ultimo vertice romano, il comitato di indirizzo e coordinamento sarà paritetico e il voto del presidente — di nomina statale — varrà uno come quello di tutti i consiglieri. Tuttavia il governo ha chiesto e ottenuto che nessuna decisione venga presa senza il consenso del presidente che dunque avrà una sorta di diritto di veto. Uno scenario che però non sembra preoccupare più di tanto Kompatscher. «Vero che il presidente avrà diritto di veto ma — chiarisce il presidente altoatesino — sul nome dovrà essere espresso il gradimento dei soci locali. E nessuna decisione potrà essere presa senza il consenso dei soci locali. Il comitato d’indirizzo potrà decidere solo a maggioranza, con quattro voti su sei. Anche noi — prosegue Kompatscher — avremo una sorta di diritto di veto».
Anche se i tecnici stanno limando gli ultimi dettagli, governo e soci locali sono riusciti a trovare un’intesa che soddisfa tutti anche se tutte le parti hanno dovuto fare un passo indietro. Il governo ha rinunciato al voto «doppio» del presidente mentre i soci locali hanno dovuto accettare il diritto di veto del presidente. A sbloccare una trattativa rimasta incagliata per mesi è stato l’intervento dei quattro governatori del Nord est (oltre a Kompatscher il trentino Maurizio Fugatti, il veneto Luca Zaia e il friulano Massimo Fedriga) che hanno messo alle strette il governo costringendo Toninelli a fare un mezzo passo indietro. Il ministro ha anche bellamente ignorato le richieste dei 5 Stelle locali — i consiglieri Alex Marini , Filippo Degasperi e Diego Nicolini — che avevano chiesto di modificare il piano investimenti stralciando il finanziamento del tunnel del Brennero e utilizzando quei fondi per incentivare la mobilità sostenibile. Il piano investimenti da 4,14 miliardi, collegato alla concessione è dunque confermato.
Il grosso degli investimenti, 1,77 miliardi, sarà per la realizzazione della terza corsia da Verona a Trento e della terza corsia dinamica fino a Bolzano nord.Altri 500 milioni invece sono destinato allo spostamento dell’autostrada tra Vadena e Bolzano dove si punta a realizzare una galleria che tagli fuori il capoluogo altoatesino. Nuova galleria in arrivo anche a Trento centro dove è prevista una spesa di 119,6 milioni. Altri 108 milioni invece saranno utilizzati per lo spostamento della tangenziale est di Trento con la realizzazione di una seconda galleria. E una nuova circonvallazione è prevista anche a Rovereto con lo spostamento dell’autostrada sotto la collina di Isera. Il costo dell’opera sarà di 131,5 milioni. Poi ci sarà il rinnovo dei sovrappassi, i parcheggi, le aree di sosta e anche i sei centri per la sicurezza.
Oggi intanto la giunta altoatesina darà il via libera allo statuto di BrennerCorridor, la società che prenderà il posto di Autobrennero e rileverà la concessione autostradale. Resta ancora aperta la questione della sede legale che sia Bolzano sia Trento vogliono.