SAGGEZZA IN TEMPI RISTRETTI
Al di là delle fibrillazioni che qualunque rimpasto di giunta naturalmente provoca — spesso basate su personalismi e non sul bene della città e che ora rischiano di minacciare la stessa tenuta dell’ amministrazione di Trento — l’intervista al nuovo assessore all’urbanistica Alberto Salizzoni pubblicata sul Corriere del Trentino costituisce comunque una ripartenza sui molti temi urbanistici irrisolti che l’amministrazione Andreatta ha fin qui lasciato sullo sfondo. Una cesura era, a mio avviso, indispensabile per far uscire dalle secche dei soli annunci decisioni che sono urgenti e irrevocabili. Cambiano le persone e la speranza è che cambino anche i modi, i tempi, la qualità e la velocità nelle decisioni. Se da una parte abbiamo la fortuna di avere come assessore all’urbanistica un tecnico preparato, dall’altra sappiamo che il suo compito sarà improbo e tutto in salita perché il fattore tempo è quello su cui si gioca il futuro della nostra città. Si sono persi tre anni e mezzo di questa consiliatura senza affrontare in maniera decisa le priorità che pure erano nel programma dell’amministrazione. E restano solo un anno e mezzo per portare almeno a prima adozione la revisione del Prg, per decidere il futuro dell’Italcementi, per fare una politica sulla mobilità, per adottare qualche decisione su Trento Nord.
E ancora: per intervenire sul Bondone, per decidere sull’interramento della ferrovia e sul destino dello Scalo Filzi. Uno dei temi accennati da Salizzoni è il tentativo di ricucitura urbana soprattutto riguardo alle periferie ed è un tema che può trovare modi e strumenti veloci che contribuiscano ed anticipino la revisione del Prg. Mi riferisco, ad esempio, agli accordi urbanistici che potrebbero essere stipulati fra pubblico e privato, ma anche fra Comune e Provincia, su molte aree urbane periferiche e su edifici di proprietà pubblica. Ma alludo anche di ciò che bolle già in pentola come la riqualificazione del comparto Santa Chiara che deve trovare un ripartenza immediata dopo i sciagurati — e pare rientrati — stop governativi. Credo che il farsi della città non possa aspettare solo le scelte del Prg, debba essere più dinamica perché non possiamo dissipare anche quest’ultimo anno e mezzo di consiliatura. E credo che le menti migliori in questo campo (dagli Ordini professionali ai singoli professionisti) debbano dare una mano fattiva per giungere alle scelte migliori. Alberto Salizzoni auspica scelte sagge. È una buona partenza: ma questa volta bisognerà essere saggi in poco tempo.