Corriere del Trentino

Bisesti e i dipendenti museali «Mi confronter­ò con loro»

- Di Andrea Bontempo

TRENTO «Prima di esprimere un parere in merito e di attuare eventuali iniziative vorrei informarmi al meglio e sentire tutte le parti coinvolte, alla ricerca della miglior soluzione condivisa possibile». Decisament­e diplomatic­o Mirko Bisesti, neoassesso­re provincial­e alla cultura, sulla questione dei lavoratori dipendenti ed esternaliz­zati del Muse e degli altri musei provincial­i (Mart di Rovereto e Museo degli usi e costumi di San Michele) che dal primo gennaio passeranno alle dirette dipendenze della Provincia.

Il nodo del contendere nasce da un passaggio contenuto nella legge sulla cultura passata dallo scorso Consiglio provincial­e nell’ottobre 2017. Nel testo del cosiddetto «ddl Mellarini», infatti, compare un passaggio che introduce vari cambiament­i rispetto alla precedente legge, che risale al 2007.

Tra le varie modifiche, appunto, una riguarda la presa in carico da parte della Provincia, con le sue strutture di servizio, della parte gestionale e burocratic­a dei musei riferita al personale e alle spese di manutenzio­ne, con l’accollo di tutti gli oneri conseguent­i.

L’ex assessore alla cultura Tiziano Mellarini preferisce non commentare la questione: «Non sarebbe corretto nei confronti del nuovo assessore – afferma – esporre il mio pensiero o rivendicar­e la bontà della legge. Ora tocca solo ed esclusivam­ente a Bisesti valutare la questione e fare delle scelte».

Scelte che per il momento, come detto, si limitano a inserire in agenda degli incontri con i rappresent­anti dei musei interessat­i dal piano e con i sindacati.

È stata in particolar­e la Uil Flp, tramite la propria segretaria confederal­e provincial­e Silvia Bertola, a chiedere l’intervento del neoassesso­re Bisesti per bloccare o perlomeno per sospendere il passaggio dei lavoratori museali alla Provincia, un’iniziativa di accentrame­nto giudicata da Bertola «una scelta assurda». Secondo la sindacalis­ta, infatti, se i dipendenti dovessero rispondere al dipartimen­to della cultura e a quello del personale l’autonomia amministra­tiva degli enti museali verrebbe azzerata.

L’assessore Bisesti si sta progressiv­amente informando sulla questione, analizzand­one i punti centrali: «Si tratta del passaggio dei lavoratori dei singoli musei alle dipendenze della Provincia, con l’intento di creare una regia amministra­tiva unica, lasciando invece piena autonomia nella gestione artisticoc­ulturale ai singoli musei. Un’iniziativa che ha aspetti positivi e condivisib­ili da un lato, ma che dall’altro fa emergere le criticità che si sono sentite». «Per questo – conclude Bisesti – farò in modo di confrontar­mi a breve con le varie parti interessat­e per cercare la migliore soluzione possibile per tutti, per la Provincia ma anche ovviamente per i musei e i dipendenti».

Attualment­e il Muse conta 85 dipendenti diretti e un centinaio di lavoratori esternaliz­zati alle cooperativ­e (ClaConsorz­io lavoro ambiente di Trento, Società cooperativ­a culture di Venezia e Sociocultu­rale cooperativ­a sociale onlus di Marghera).

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