Incarichi esterni Un danno da 88.000 euro
Corte dei Conti, atto di citazione a un dirigente
La Procura della Corte dei Conti ha firmato un atto di citazione a carico di Claudio Moser. Il dirigente provinciale è finito nei guai per gli incarichi affidati a Michele Bontempelli. Stimato un danno erariale di 88.813 euro.
TRENTO Mancava personale. Il dirigente lo ha scritto nero su bianco, evidenziando anche la carenza dei «requisiti curriculari previsti» all’interno del personale della Provincia. Una difesa agguerrita che ha cercato di instillare dubbi anche sull’ammissibilità della pretesa della Procura contabile, in quanto le delibere relative all’affidamento dell’incarico all’ex sindaco dell’area Pd di Pellizzano, Michele Bontempelli erano già finite sul tavolo della Corte dei Conti in sede di controllo.
Ma questo non ha impedito l’azione della magistratura contabile, anzi, se possibile, ha fornito ulteriore materiale di analisi e per la Procura della Corte dei Conti non ci sono dubbi sulla responsabilità del dirigente della Provincia Claudio Moser.
Dopo l’invito a dedurre, notificato lo scorso giugno, il procuratore regionale della Corte dei Conti Marcovalerio Pozzato nei giorni scorsi ha firmato un’atto di citazione a carico di Moser, finito nei guai per gli incarichi esterni affidati a Bontempelli tra il 2015 e il 2018. È lui, infatti, ad aver materialmente assunto le determinazioni relative alle consulenze esterne affidate a Bontempelli. La Procura contesta un danno erariale di 88.813 euro.
Secondo la magistratura contabile Piazza Dante avrebbe dovuto utilizzare le risorse interne per il progetto di «Riforma del sistema dei lavori socialmente utili», considerate le elevate professionalità presenti all’interno della Provincia. Da un’analisi dell’organico del Dipartimento Sviluppo Economico e Lavoro nel 2015 si leggono diversi nomi, almeno 23 funzionari e dirigenti, che secondo la Procura avrebbero potuto svolgere quell’incarico. Negli atti vengono ricostruiti gli anni e tutti i mandati di pagamento a favore di Bontempelli che, secondo la ricostruzione dell’accusa, non aveva le competenze necessarie per svolgere questo tipo di incarico. Bontempelli ha un diploma di parrucchiere e ad avviso della magistratura non aveva comunque particolari esperienze nel settore.
La Provincia avrebbe quindi dovuto pre-attivare «i qualificatissimi dipendenti» del Dipartimento e dei Servizi collegati prima di procedere con un incarico ad un esterno. E c’è di più: secondo la Procura non è vero — come asserito dalla difesa — che i funzionari e dirigenti erano troppo occupati, in realtà, da un’analisi dei carichi di lavoro, emergerebbe un’altra verità. I funzionari sarebbero stati «fortemente sottoutilizzati».
A sollecitare l’intervento della Procura contabile sarebbe stata una denuncia anonima presentata il 23 maggio 2018. Nell’atto veniva stigmatizzata la vicinanza politica di Bontempelli a «un noto personaggio politico che ha consentito il protratto affidamento dell’incarico». Ci sarebbero altre logiche quindi dietro alla scelta del nome del consulente. La scelta dell’ex sindaco di Pellizzano sarebbe stata quindi una decisione puramente politica. Secondo la ricostruzione fatta dalla magistratura contabile, inoltre, quello di Bontempelli sarebbe peraltro l’unico curriculum non inviato all’ufficio di controllo della Corte dei Conti, nonostante i ripetuti solleciti.
Questa la ricostruzione dell’accusa, ma tutte le contestazioni dovranno essere provate in sede di giudizio e ora il dirigente provinciale dovrà difendersi davanti ai giudici contabili.
Le controdeduzioni Secondo la difesa il personale del Dipartimento sviluppo era insufficiente