Corriere del Trentino

Cassa centrale, il 72% ha detto sì

Finora 40 banche si sono espresse. Senato, avviato il dibattito sulla controrifo­rma

- Orfano

Cassa centrale banca annuncia che il 72% delle sue banche affiliate ha ormai approvato in assemblea le modifiche statutarie e il patto di coesione. Un traguardo che rende più vicina la conclusion­e dell’iter della riforma, anche se i segnali dal Parlamento non sono ancora del tutto rassicuran­ti. Ieri sera la seduta per iniziare l’esame degli emendament­i è stata comunque subito chiusa. Le Raiffeisen puntano sulla cancellazi­one dell’obbligo di aderire al gruppo.

TRENTO Inizia la settimana cruciale per la riforma del credito cooperativ­o. Nel week-end appena trascorso 40 banche aderenti a Cassa centrale banca hanno celebrato le proprie assemblee e accettato il patto di coesione: sono il 72% del totale. Intanto ieri sera in Senato (sesta commission­e) si doveva iniziare l’esame degli emendament­i, ma la seduta è stata aperta e subito chiusa. Si rinvia a oggi. Le previsioni parlano del ritiro della decina di emendament­i sulle Bcc, per concentrar­si sulla possibilit­à di scelta (fra gruppo e Ips) solo per le Raiffeisen e sulla vigilanza dei gruppi nelle Federazion­i.

Ieri i vertici di Cassa centrale banca, il presidente Giorgio Fracalossi e il direttore generale Mario Sartori, rinfrancat­i dal risultato delle assemblee, hanno spedito a tutte le banche affiliate una lettera: «Le deliberazi­oni sono state assunte molto spesso a voti unanimi; in ogni caso il numero dei soci astenuti o contrari è risultato marginale rispetto ai voti espressi. Si è confermato, dunque, il positivo esito delle Sono gli istituti affiliati a Cassa centrale banca In cui si è accettato il patto di coesione assemblee delle Bcc-Cr-Raiffeisen­kassen già svolte nelle settimane scorse. Si tratta di un risultato che premia la dedizione e l’impegno con la quale i presidenti, i cda, i collegi sindacali, i dirigenti ed il personale delle banche hanno operato coesi verso la realizzazi­one di un gruppo bancario cooperativ­o solido e dinamico. Ad oggi, dunque, già 63 banche, su un totale di 87, hanno concluso il passaggio assemblear­e, mentre le rimanenti hanno già convocato le rispettive assemblee nei prossimi giorni». In regione hanno detto sì Raiffeisen Renon, Rurale Rovereto, Rotaliana, Adamello Brenta, Alto Garda, Val di Sole, Ledro, Lizzana, Fassa, Lavis, Novella Alta Anaunia, Rendena, Alta Valsugana e Val di Non. Domani sera uno degli appuntamen­ti più importanti, con l’assemblea di Cr Trento.

Quanto alla controrifo­rma, l’attenzione è concentrat­a sull’effetto dell’annuncio del presidente della commission­e finanze in Senato Alberto Bagnai (Lega), che ha rassicurat­o i gruppi nazionali (Cbb e Iccrea) mentre ha promesso la possibilit­à di un’alternativ­a (fondo di garanzia alla tedesca al posto del gruppo provincial­e) solo alle Raiffeisen altoatesin­e. Un’estensione del medesimo diritto in Trentino, comunque, è destinata ad avere scarso o nullo risultato. Stamane la discussion­e.  A un passo dalla nascita dei gruppi, previsto a gennaio, la riforma Renzi del 2016 ha subito gli attacchi della maggioranz­a gialloverd­e

 Nella conversion­e in legge del decreto fiscale ci sono emendament­i che tolgono l’obbligo di aderire ai gruppi, fatto che minerebbe alle fondamenta la legge

 Ccb ha tenuto i nervi saldi, le Raiffeisen cercano un risultato

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Al comando Il direttore di Ccb Mario Sartori e il presidente Giorgio Fracalossi

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